“I prezzi navali di trasporto da e per la Sardegna continuano a rappresentare un grosso limite per il turismo nell’Isola, non solo per i costi elevati, ma perché sottoposti a inspiegabili fluttuazioni che determinano la stagione turistica sarda e marchiano negativamente l’Isola”. Lo afferma la Faita Federcamping Sardegna denunciando che “fino a una settimana fa un biglietto andata e ritorno per una famiglia media costava ben oltre 1.100 euro, ossia quanto una settimana tutto compreso in campeggio, con pernotto in una casetta mobile”.
“Prezzi che più volte abbiamo provato ad analizzare, per cercare di capire quale meccanismo possa averli generati, ma continua a rimanere per noi, operatori turistici, un mistero”, commenta il rappresentante di Faita Federcamping, Nicola Napolitano. “Un mistero che improvvisamente, in piena stagione, ha visto i prezzi dei trasporti scendere a circa la metà. Chissà, forse per salvare una stagione trasportistica che stava andando male? Ma fatta quando le scelte sono state già fatte dai turisti e e soprattutto dopo che i prezzi altissimi hanno marchiato la Sardegna come inaccessibile per tantissime famiglie italiane ed estere con un danno economico per l’Isola enorme e difficile da quantificabile. Aggiungo inoltre che queste tariffe distorcono il mercato non solo per quanto riguarda gli arrivi inferiori, ma deviano la domanda su altri mercati (Spagna, Croazia, Egitto) e non è più recuperabile. Per questo ogni anno perdiamo quote di mercato e di competitività”.
Secondo i dati della Faita, per la tratta Olbia-Civitavecchia, ossia 237 chilometri di traversata, una famiglia media di 4 persone, due adulti e due bambini, che usufruiscono della cabina sia all’andata che al ritorno, spenderebbe oggi non meno di 500 euro. “Prezzi in calo rispetto a neanche una settimana fa di oltre il 50 per cento, ma che incidono con una percentuale ancora troppo alta sul budget dei vacanzieri costretti a ripiegare su altre mete”. Faita Sardegna, l’associazione che rappresenta oltre il 50 per cento dei camping della Sardegna, rimarca il fatto che “il prezzo della traversata non può costare quanto una settimana in campeggio. Quali sono i fattori che determinano il costo dei biglietti? – si chiede Napolitano -. Perché hanno incrementi così alti, o decrementi come quello che abbiamo visto da meno di una settimana a questa parte? I prezzi delle traversate non possono essere un mero fattore aziendale per la fornitura di un bene o servizio, ma dal momento che ci sono anche soldi pubblici, è giusto che ci sia la massima trasparenza, perché veramente non si capisce cosa determini le tariffe ed il crollo dei prezzi di questi giorni che non fa che aumentare le perplessità ed allontanare anche quei turisti che hanno voluto investire nella Sardegna ma che oggi si sentono presi in giro due volte. Per questo sono qui a chiedere pubblicamente, a nome degli operatori turistici che rappresento, un confronto con chi gestisce il servizio di trasporto”.