Fincantieri a gonfie vele, nel 2021 ricavi per 6,7 miliardi. Si riprendono le costruzioni navali

Ricavi pari a 6 miliardi e 662 milioni di euro, con un incremento del 28,3 per cento rispetto al 2020: è il principale risultato del bilancio 2021 di Fincantieri che torna in utile. I numeri contenuti nel documento di esercizio 2021 e in quello consolidato al 31 dicembre 2021, approvati oggi dal Consiglio di amministrazione sotto la presidenza di Giampiero Massolo, confermano pienamente il trend di crescita del 25-30 per cento previsto per l’anno per il gruppo. Non solo, queste cifre, le migliori di sempre, rispecchiano l’andamento positivo di tutti i settori in cui opera il gruppo. In particolare, il settore delle costruzioni navali (Shipbuilding) cresce del 27,1 per cento, con volumi di produzione nei cantieri italiani del gruppo che si confermano a livelli record (16,4 milioni di ore lavorate contro 13,1 milioni del 2020 e 15,6 milioni del 2019), grazie alla strategia messa in campo che ha permesso una rapida ripresa delle attività produttive in risposta agli effetti della pandemia. Il settore ‘Offshore e navi speciali’ incrementa del 23,7 per cento riflettendo, come sottolinea il gruppo, l’efficace strategia di riposizionamento e diversificazione implementata con la costruzione di navi speciali per il settore eolico offshore. E ancora il settore ‘Sistemi, componenti e servizi’ porta un aumento dei ricavi del 27,7 per cento trainato dalle attività a supporto della costruzione di navi da crociera e militari.

L’andamento più che positivo degli indicatori si riflette anche nell’Ebitda (il margine operativo lordo) che ha raggiunto il livello record di 495 milioni di euro (314 milioni nel 2020), beneficiando da un lato dell’incremento dei volumi, che – come sottolinea la nota che accompagna il bilancio – hanno pienamente recuperato quelli persi nel 2020 a causa degli effetti della pandemia, e dall’altro del miglioramento della marginalità, ottenuto grazie all’efficienza produttiva raggiunta attraverso la revisione dei processi di progettazione e produzione, più che compensando gli effetti derivanti dall’aumento dei prezzi delle materie prime. Gli oneri e proventi finanziari e su partecipazioni presentano, invece, un valore negativo pari a euro 119 milioni (negativo per 144 milioni al 31 dicembre 2020). Mentre il ‘risultato netto adjusted‘ è positivo per 92 milioni (negativo per 42 milioni nel 2020) e l’utile netto è positivo per 22 milioni (negativo per 245 milioni nel 2020) dopo aver scontato oneri per amianto (55 milioni) e per Covid (30 milioni). Il capitale investito netto al 31 dicembre 2021 è pari a 1.693 milioni (1.839 milioni al 31 dicembre 2020). Nel 2021 il Gruppo ha registrato nuovi ordini per 3.343 milioni rispetto a 4.526 milioni del 2020. Gli investimenti effettuati nel corso del 2021 ammontano a 358 milioni in aumento del 15,9 per cento rispetto all’anno precedente.

“I risultati presentati oggi dimostrano la capacità e la resilienza di Fincantieri nel rispondere ad
una crisi, quella legata alla pandemia, che ha colpito l’azienda e i suoi clienti – ha commentato Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri -. In tale contesto, la società ha saputo mantenere gli ordini e tutti i suoi impegni, consegnando le navi nei tempi concordati. La spinta inflazionistica, la scarsità delle materie prime e il conflitto in corso rendono ancora più complesso e incerto lo scenario attuale. Il momento particolarmente difficile che stiamo attraversando richiede quindi la massima coesione e determinazione di tutto il personale nell’affrontare le difficoltà emergenti”.

“Siamo certi che, forti di questo senso di responsabilità, la nostra società saprà ancora una volta rispondere con il massimo impegno alle sfide future, e, al contempo, mettere a disposizione del Paese tutte le competenze che ha acquisito in questi anni, sia in Italia che all’estero. Siamo orgogliosi, infatti, di essere diventati un’azienda globale che però è rimasta ben radicata in Italia, contribuendo così in maniera significativa allo sviluppo dei territori in cui opera”.

Il management di Fincantieri ha deciso di non distribuire dividendi e proporrà di destinare l’utile netto di 125,22 milioni della capogruppo a riserve.

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