Aumentano i casi di lingua blu in Sardegna, colpiti Sulcis e Gallura. Coldiretti: “Già subite troppe perdite”

Cresce la preoccupazione per l’aumento dei casi di lingua blu in Sardegna e, in particolare, nel Sulcis dove si stanno registrando già decine di focolai. Un problema molto forte in questi giorni e tanto sentito dagli allevatori per un fenomeno che può mettere a rischio il comparto nelle aree più colpite e perché si somma ai problemi legati alla siccità.  Anche in Gallura è attenzione massima. Tra le maggiori preoccupazioni c’è quella di un possibile blocco delle movimentazioni degli animali per circa 60 giorni. Un fatto che rappresenterebbe “un grave danno per il settore bovino in un periodo importante per le vendite”.

“Siamo fortemente preoccupati soprattutto perché si tratta del sireotipo 3, molto più virulento e sul quale non esistono vaccini – sottolineano Giorgio Demurtas e Luca Saba, presidente e direttore Coldiretti Cagliari – per tamponare il fenomeno è necessario che si attivino in fretta tutte le procedure per sostenere gli allevatori per l’acquisto e somministrazione degli antiparassitari – continuano – bisogna fare tutto il possibile per limitare i contagi sperando di non dover fare la conta dei danni nelle prossime settimane”. Anche perché con i focolai in azione già a inizio agosto (statisticamente i casi si diffondono più a fine mese) il rischio è che proprio i danni aumentino in attesa dei freddi autunnali.

“Stiamo seguendo con estrema attenzione l’evolversi dell’espansione della malattia con le prime ripercussioni sul settore ovino, ma siamo fortemente preoccupati per quanto può accadere per il bovino che in Gallura rappresenta un importante indotto economico per le nostre tante aziende – sottolinea Antonello Fois, presidente Coldiretti Nord Sardegna – la vaccinazione resta la vera e unica via d’uscita per superare la malattia che si ripete ogni anno. È necessario che su questo ci sia una cambio di marcia vero da parte delle istituzioni per sostenere gli allevatori sull’acquisto e la somministrazione dei vaccini, troppo spesso in ritardo”.

“Abbiamo già subito perdite di capi e constatiamo l’aumento dei casi di aborto. Dopo la siccità che ci sta mettendo in crisi questa esplosione dei casi di lingua blu sta mettendo seriamente a rischio i nostro lavoro – dice Mattia Montalbano, allevatore di Fluminimaggiore – i sintomi sono stati evidenti da subito, purtroppo li conosciamo da anni e abbiamo subito allertato le Asl che sono venute e hanno constatato la positività dei capi. La situazione si sta aggravando perchè siamo da settimane senz’acqua e siamo costretti a portarla con le autocisterne – aggiunge – veder perdere il frutto del proprio lavoro è davvero deprimente e con gli aborti in atto il tutto si aggrava un ulteriore perdita. Il nostro futuro produttivo è a rischio perchè si sta compromettendo la nuova campagna”.

Non c’è pace nemmeno a Iglesias. “Da una settimana l’epidemia ha ripreso a viaggiare e con il stereotipo 3 purtroppo non si scherza perchè è molto contagioso. Abbiamo registrato capi morti e altri sono malati, siamo molto preoccupati – aggiunge Salvatore Peddis, allevatore di Iglesias – chiediamo che ci possano venire incontro con antiparassitari e poi cerchiamo di capire i danni reali che avremo. Bisogna tamponare con le forniture oggi perché i costi che stiamo sostenendo sono alti e si sommano agli altri problemi che abbiamo come la siccità – conclude – con l’epidemia già oggi vediamo a rischio tutta la stagione prossima, sia sugli angeli che sul latte e per il mancato reddito. La velocità di intervento è tutto, noi stiamo tamponando ma i prodotti sono costosi e speriamo in un aiuto”. 

“Se, come si paventa, ci dovesse essere un blocco delle movimentazioni degli animali per 60 giorni sarebbe un gravissimo danno per le tante aziende che stanno lavorando in questo periodo importante per il settore – rilancia Michele Filigheddu, delegato Anacli (l’associazione nazionale per razze Limousine e Charolaise) per la Sardegna – il comparto non si può permettere un ennesimo freno considerate le difficoltà in atto anche sul fronte climatico”. 

Su questo, ricorda ancora il direttore Coldiretti Nord Sardegna, Ermanno Mazzetti “si sta fronteggiando un momento molto delicato per l’approvvigionamento di acqua alle aziende, considerata la crisi idrica in atto, con le aziende che stanno già fronteggiando un rincaro dei costi molto elevato – dice – pensare di avere ripercussioni anche per l’espansione della lingua blu sarebbe un danno ulteriore. Anche per questo abbiamo chiesto un incontro urgente all’assessorato regionale della Sanità”.

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