‘A su Connottu’: sono quindici pagine di opuscolo, in formato digitale, che ripercorrono i Vespri nuoresi del 1866, culminati due anni più tardi con la rivolta di Su Connottu. Il lavoro di recupero della memoria storica è una certosina ricostruzione che ha voluto l’associazione Paskedda Zau, al secolo Pasqua Selis Zau, la popolana che guidò i ribelli della Barbagia contro la vendita delle terre pubbliche. Migliaia di ettari che sparirono dalla disponibilità dei nuoresi e invece garantivano il sostentamenti delle famiglie meno abbienti, che vivevano di agricoltura e pastorizia. L’opuscolo è a più firme. Nell’ordine: Michele Pintore, Franc’Istevene Ruiu, Gianluca Medas, Sebastiano Liori, Angela Cirina, Gianfranco Murtas e Tonino Frogheri.
La storia di Paskedda Zau la ricostruisce, in punta di penna, proprio Medas. Un racconto suggestivo e sembra di rivederla la popolana che il 28 aprile del 1868, dopo la messa della 11, bruciò di rabbia per l’ingiustizia subita e decise di scuotere la sua gente. Insopportabile la scelta dei Savoia di vendere le terre pubbliche per fare cassa, per recuperare soldi da reinvestire nella costruzione della ferrovia, un lavoro in mano agli inglesi. Paskedda guidò i ribelli al grido di “torramus a su connottu”, da cui ha preso nome la rivolta. Era presente anche il futuro poeta in limba Salvatore Rubeddu, alloras ventenne. Mai dimenticò quella giornata che, anzi, divenne ispirazione per alcuni dei suoi versi più famosi, ‘Passio – A su Connottu’.
Sardinia Post ha concordato con l’associazione Zau la pubblicazione dell’opuscolo. Clicca qui per leggerlo.
[La foto è stata presa dalla rievocazione teatrale, andata in scena per tre anni di seguito nelle vie di Nuoro]