VIDEO. ‘Uno sguardo alla luce’, in mostra il viaggio di Giovanna Espa tra malattia, buio e rinascita

Luci e ombre, dolore e rinascita: a Palazzo Tirso arriva “Uno sguardo alla luce”, la prima mostra personale della fotografa Giovanna Espa.

Originaria di San Basilio e residente a Quartu Sant’Elena, Espa espone 11 scatti profondamente autobiografici, frutto di un percorso artistico e interiore nato in conclusione di un percorso formativo alla scuola Bottega della Luce di Alessandro Galimberti. La mostra, allestita nella hall dell’hotel, è un viaggio visivo che attraversa la malattia, il buio e infine la rinascita.

Dall’oscurità totale ad una nuova consapevolezza, nuovi occhi per raccontare, foto dopo foto, un percorso di rinascita avvenuto grazie all’arte e alla macchina fotografica, instancabile compagna di viaggio della fotografa. Montaggi, doppie esposizioni e sfumature più o meno nitide raccontano una lotta silenziosa: la diagnosi di una distrofia maculare di tipo Butterfly, una patologia degenerativa che colpisce la vista. E proprio la farfalla, simbolo della malattia, si fa presenza costante negli scatti, come guida in un cammino che va dal nero assoluto alla riscoperta del colore.

“L’amore per l’arte c’è sempre stato – racconta Giovanna Espa – ma la fotografia è arrivata dopo. L’immagine è muta, ma parla un linguaggio universale. In questi scatti ho raccontato il mio disagio e la mia rinascita. Il mio autoritratto finale è la nebbia che si dissolve, il rosso che emerge: un rosso positivo, vitale”.

“La macchina fotografica è stata la mia ancora – aggiunge –. Ogni scatto nasceva con una visione precisa anche per la post-produzione. Non ho solo scattato: ho costruito, trasformato, immaginato. Ho creato queste foto e le ho sentite mie, soprattutto l’ultima, il mio autoritratto, in cui la nebbia si dirada per permettere al rosso positivo di emergere”.

Il lavoro è stato inizialmente esposto all’interno di una mostra collettiva nelle sale del Lazzaretto di Cagliari nell’ambito dei progetti degli studenti della Bottega Della Luce. “Giovanna si è impadronita del linguaggio fotografico – racconta Alessandro Galimberti, direttore della scuola e curatore della mostra -, con una potente cifra stilistica tra il surrealista e l’onirico. È riuscita a mettere insieme tanti frammenti della sua vita creando un lavoro ben strutturato. Ogni volto è la conquista di uno spazio di libertà. Con questo progetto ha disegnato una via d’uscita da un disagio per rappresentare il suo mondo di colori e a colori”.

Sotto invito di Daniele Bassetti, direttore di Palazzo TIrso, la mostra sarà ospitata nella hall del Tirso da oggi 29 giugno fino al 6 luglio. L’hotel continua così ad aprirsi alla città e al territorio, offrendo i propri spazi anche all’arte e alla cultura. “Non solo enogastronomia – sottolinea il direttore Bassetti – ma anche un confronto vivo con la scena creativa isolana”. (U.Z.)

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