Un viaggio all’interno di ‘Su Nuraxi e Cresia’ a Barumini, passo dopo passo, con una torcia in mano per illuminare ogni sala, ogni oggetto fedelmente ricostruito. È il progetto Nuhar3d, presentato nei giorni scorsi in occasione dell’Expo sul turismo culturale. Un nuovo modo di fruire di un sito archeologico, una nuova strada per la didattica e un’attrattiva per i visitatori appassionati. Il progetto è realizzato dalla Sjm Tech di Cagliari che ha lavorato con uno staff di archeologi. “Scienziati gomito a gomito con dei visionari – racconta Jorma Ferino, fondatore dalla società -, abbiamo messo tutta la migliore tecnologia a disposizione del processo scientifico di ricostruzione ideale di un monumento suggestivo come Nuraxi e Cresia. Due mondi lontani che lavorano insieme”. La ricostruzione che è venuta fuori è fedelissima: dal paesaggio intorno alla forma del nuraghe, con le torri ricostruite fino alla copertura, dagli utensili domestici al pozzo, dalle tecniche di costruzione alle altezze degli usci a misura di sardo nuragico.
“La tecnologia 3D e la realtà virtuale sono un forte attrattore, sicuramente, per le nuove generazioni ma abbiamo testato i nostri prodotti anche con ultrasettantenni che hanno risposto con un entusiasmo, se possibile superiore a quello degli adolescenti. La realtà virtuale al servizio della cultura, è uno strumento utile e potente per rinnovare l’interesse verso l’archeologia e la cultura in genere, ma anche per offrire un nuovo servizio a potenziali visitatori che normalmente non potrebbero permettersi un esplorazione a causa di impedimenti fisici”. (mar.pi.)
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