Novecentomila sardi su una popolazione totale di un milione e mezzo vivono in piccoli paesi, spesso nelle zone interne, tra collina e montagna. Le alternative, soprattutto per le nuove generazioni, di solito sono due. Prima, andare via, in città o in “continente”. E l’effetto è lo spopolamento. Seconda, restare. Ma per stare c’è bisogno di buone ragioni, soprattutto economiche. È il punto di partenza di “Un caffè ad Armungia“, il festival che l’anno scorso ha provato a mettere a confronto esperienze nazionali di rinascita o ripopolamento comprese nella Rete dei piccoli paesi.
Ora gli organizzatori ci riprovano: da oggi, 14 giugno, nella patria di Emilio Lussu, lo scrittore di “Un anno sull’Altipiano” e attivista politico che nel ventennio ha combattuto il fascismo, ci saranno confronti, musica, teatro. E laboratori diversi dal solito: botanica, cucina, archeologia e storia dell’alimentazione. Poi tintura naturale della lana e tessitura. Appuntamenti per ragionare più che per intrattenere. Per prendere un caffè, appunto, come se si fosse in casa. E provare a progettare insieme. Il pranzo? Quindici euro. E si mangia “nelle case di Armungia”. L’obiettivo dichiarato dagli organizzatori, tra loro anche Tommaso Lussu, nipote dello scrittore, “è dare continuità al lavoro sulla resistenza allo spopolamento e contrastare la fragilità sociale, economica e culturale di un intero territorio, il Gerrei, attraverso la valorizzazione del patrimonio immateriale”.
C’è già un esempio concreto. L’Associazione Casa Lussu si occupa di salvaguardia e recupero di alcuni saperi locali: tessitura a mano, tintura naturale della lana, utilizzo delle erbe spontanee ad uso alimentare. E gli effetti devono essere tangibili: promuovere micro-progetti di sviluppo che valorizzino il patrimonio culturale dei territori delle aree interne oltre che contrastare la dispersione dei saperi collettivi del territorio. Nel lungo periodo l’obiettivo è rivoluzionario: rallentare lo spopolamento e rivitalizzare il tessuto della popolazione residente.
I paesi promotori della Rete che si sono incontrati lo scorso anno ad Armungia, e recentemente a Paraloup (Cuneo), sono accomunati non solo dalla crisi demografica, ma soprattutto dal fatto che individuano nella cultura lo strumento di rinascita: i saperi pratici, la memoria storica, i musei, il teatro, l’artigianato, la valorizzazione del territorio, la biodiversità. Con l’edizione del 2018 si intende coinvolgere nuovamente i paesi aderenti alla Rete in una “comunità di pratica” su percorsi formativi destinati prioritariamente ai giovani del territorio.
“Il festival di quest’anno – spiega Tommaso Lussu – intende lavorare su un doppio binario: da una parte mettere in pratica quanto teorizzato, ovvero che il patrimonio culturale immateriale deve essere tradotto in opportunità economiche per contrastare lo spopolamento, attraverso delle ‘pillole’ di formazione su alcuni ambiti, tipo la tessitura a mano o l’organizzazione di geosentieri, dall’altra si continuerà a discutere su aspetti teorici che riguardano la messa a punto di modelli per i piccoli paesi che coinvolgerà gruppi di lavoro tematici specifici”. Si va avanti sino a domenica 17.
Stefano Ambu – Ansa
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Ecco il programma completo
Giovedì 14 ore 10/18 e venerdì 15 ore 10/13 – Locali della Ex Maglieria
Laboratori
Botanica, cucina, archeologia e storia dell’alimentazione
con Luigi Erriu ( Az. agrituristica Su Niu de S’Achili) e Mary Anne Tafuri (Università di Roma),
Tintura naturale della lana
con Alessandro Nonnoi (biologo, etnobotanico)
Tessitura collettiva
con Caterina Maioli (Associazione Tessere Incontri, Milano)
N.B. I laboratori sono gratuiti, a numero limitato, con prenotazione
obbligatoria
Venerdì 15
ore 18.00 – Casa Lussu
Aperitivo-cena
Reading/concerto “Un paese ci vuole”
con Giacomo Casti e Chiara Effe
Sabato 16
ore 9.30 – Locali della Ex Maglieria
“Le comunità di eredità come democrazie del fare”
Tavola rotonda con Alessandra Broccolini (SIMBDEA), Pietro Clemente (Università di Firenze), Elisabeth Euvrard (Aix Marseille Universitè), Renata Meazza (Archivio di Etnografia e Storia Sociale, Regione Lombardia), Tiziana Sassu (Onlus Imago Mundi, Cagliari)
ore 12.00
Presentazione del libro “Saludi e Trigu” di e con Gerardo Piras
ore 13.00 Pausa pranzo
ore 17.00 – Loc. Conca de Grupa
Installazione “Hydrofrequenza” del Collettivo Res-,
con lo studio Revolvèr
Concerto al tramonto con Rizoma (Massimo Congiu & Federico Orrù)
ore 22.00 – cortile del Museo storico ” Emilio e Joyce Lussu”
“Startup! Cosas Galanas” documentario prodotto da Storyville
a seguire incontro con Pieranna Atza (CAS cooperativa allevatrici sarde), Tiziana Cipelletti (Storyville), Luigi Erriu (Coop S. Nicolò Gerrei), Jose Moica (Coop Agora), Nicolò Fenu (Collettivo Sardarch)
Domenica 17
ore 9.30 -Spazio Polifunzionale
“Arti del fare e nuove microeconomie locali”
Tavola rotonda con Mathieu Champretavy (Maison Bruil, AO), Gabriella Da Re (Università di Cagliari), Alessandro Ervas (Ass. El Felze, Venezia), Claudia G. Sias (Ass. Casa Lussu) , Valentina Lapiccirella Zingari (SIMBDEA ICH)
ore 12.00
“365nsv”
Anteprima del progetto transmediale
con l’autore Vincenzo Ligios e Felice Tiragallo (Università di Cagliari)
ore 13 – Pausa pranzo
ore 16 – Ex cappella del Museo storico “Emilio e Joyce Lussu” Presentazione del libro “La cancellazione”,
di e con Mariangela Sedda
ore 17
Visita al Sistema Museale di Armungia e al laboratorio di tessitura di Casa Lussu
Per partecipare ai laboratori, mangiare e dormire è necessario
prenotare
Informazioni, prenotazioni pasti e laboratori
caffeadarmungia@gmail.com
FB: un caffè ad armungia