Un nuovo spazio culturale per Ulassai proprio per l’anniversario dei quarant’anni di ‘Legarsi alla montagna’, l’emblematica opera di Maria Lai. Sugellata dall’inaugurazione della mostra “Maria Lai. Di Terra e di cielo” realizzata da Comune di Ulassai e Fondazione Stazione dell’Arte. Il Camuc – Casa Museo Cannas sorge al centro del paese e si candida a diventare un nuovo importante punto di riferimento per l’intera comunità, depositario di una memoria storica e simbolo di ripartenza culturale, economica e sociale del territorio.
“L’edificio, che conserva ancora importanti tracce del passato, è stato acquisito dal Comune circa 25 anni fa per essere trasformato in uno spazio culturale”, spiega Gian Luigi Serra, sindaco di Ulassai. “Oggi, finalmente, dopo un accurato lavoro di recupero architettonico e riqualificazione funzionale, possiamo restituire alla comunità un luogo significativo del nostro paese capace di incrementarne ulteriormente l’offerta culturale e di attrarre nuovi flussi di visitatori”.
La nuova esposizione aprirà al pubblico venerdì 13 agosto 2021, alle ore 19, in piena sicurezza e nel rispetto delle indicazioni fornite dalle autorità preposte.
La mostra si articola in due percorsi espositivi: uno si sviluppa dentro gli spazi del CAMUC e l’altro all’esterno, tra le vie del centro storico. La mostra, curata da Davide Mariani e firmata nell’allestimento dallo studio di architettura laiBE di Roma, riunisce oltre cento tra opere autografe, foto, video, bozzetti e nuove acquisizioni, quest’ultime frutto di recenti donazioni effettuate dai nipoti di Maria Lai alla Fondazione Stazione dell’Arte che la stessa artista creò nel lontano 2004.
Collocate in diversi punti del centro storico, queste foto rappresentano importanti testimonianze di Legarsi alla montagna. Fino a questo momento quelle più note al grande pubblico sono state quelle scattate da Piero Berengo Gardin. In seguito a un attento lavoro di studio e ricerca condotto negli ultimi due anni dalla Fondazione Stazione dell’Arte, sono emerse ulteriori tracce capaci di svelare alcuni retroscena dell’azione partecipata.
Tra queste, le immagini realizzate da Virgilio Lai durante l’evento che, unitamente a quelle di Berengo Gardin, sono per la prima volta esposte en plein air per le vie del paese, arricchendo l’itinerario del Museo a cielo aperto “Maria Lai”, recentemente dichiarato sito di interesse culturale dal Ministero dei Beni culturali.
Il percorso negli spazi esterni costituisce la premessa per l’esposizione nel CAMUC, all’interno del quale i visitatori potranno ammirare le opere più significative di Maria Lai provenienti dalla collezione della Stazione dell’Arte, insieme a materiali d’archivio inediti o poco noti, come il servizio Rai di Romano Cannas “Il nastro di Ulassai”, trasmesso qualche giorno dopo Legarsi alla montagna nella rubrica “Cronache italiane” del telegiornale quotidiano nazionale, nel quale il giornalista ulassese, futuro direttore delle sede Rai della Sardegna, intervista l’artista sul senso profondo dell’opera.
Alla Stazione dell’Arte, invece, sono attualmente allestite due mostre: Fame d’infinito, un percorso multisensoriale per vedere, toccare e ascoltare le opere di Maria Lai e Sii albero, la prima personale di Stefano Boeri in Sardegna, che comprende anche l’installazione sonora Radura degli abbracci. La personale ripercorre il lavoro e la filosofia di Stefano Boeri in un sorprendente dialogo con le opere e la poetica di Maria Lai.