La Turandot di Busoni per la prima volta viene rappresentata a Cagliari assieme a Suor Angelica di Puccini inaugurando con successo la nuova stagione di Lirica e Balletto del Teatro Lirico di Cagliari. Un accostamento audace, un’operazione interessante che punta ancora una volta alla riscoperta di due opere rare e che il pubblico ha mostrato di gradire. “Una sfida che mi appassiona, due opere dove tutto si oppone, comico e tragico, passione e rigore monacale, dove si ride e si piange nella stessa sera”, ha detto all’ANSA Denis Krief, che ha curato la regia, scene, costumi e luci delle due opere. Turandot, la moderna fiaba in musica ispirata al testo di Gozzi, racconta un Oriente immaginario dove la bellezza fatale di una crudele principessa fa perdere letteralmente la testa ai suoi pretendenti finché non si lascia vincere dall’amore.
Busoni privilegia il carattere ironico, leggero e quasi frivolo della storia con una raffinata partitura di straordinaria modernità. La bacchetta di Donato Renzetti conduce gli spettatori nelle atmosfere di segno anche orientaleggiante che si sposano con il disegno di Denis Krief dagli elementi grotteschi, giocosi, a tratti ‘felliniani’ e fumettistici. Suor Angelica di Puccini svela la vita dietro le grate di un convento e traduce in musica un viaggio tra le emozioni contrastanti in un crescendo drammatico che culmina in una visione mistica. Nei due cast spiccano tra gli altri, Teresa Romano (Turandot), accanto a Enkelejda Shkoza (Adelma e la Zia Principessa in Suor Angelica), Timothy Richards (Kalaf), Gabriele Sagona (Altoum), in Suor Angelica, Virginia Tola nel ruolo della protagonista, Lara Rotili, Francesca Paola Geretto, Aurora Faggioli. Le due opere saranno in cartellone per altre sette repliche fino all’11 marzo.
“Un accostamento dovuto: dobbiamo contribuire ed essere i fautori della ricerca, da parte del pubblico, di nuovi ascolti e nuove scoperte”. Così il sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari, Claudio Orazi in un colloquio con l’ANSA a proposito della scelta di far partire la nuova Stagione di Lirica e Balletto mettendo insieme Turandot di Busoni e Suor Angelica di Puccini. Turandot e Suor Angelica mostrano due facce dell’universo femminile, complementari. Da un lato un vivace affresco mondano attraversato dalle maschere della Commedia dell’arte, dall’altra la dimensione umbratile di un convento in cui il tormento di un’anima irrompe tra la “quiete” di un ritiro spirituale.
“Il teatro, e l’arte in genere rispecchiano o addirittura prevedono, amplificandoli e deformandoli, i cambiamenti della società quindi è interessante, sia in Busoni che in Puccini, cogliere tutte le sfumature di una nuova creatività potrei dire post-positivista, oltre la ragione – ha sottolineato Orazi – ascoltando e vedendo la Turandot di Busoni il pubblico può capire di più la Turandot di Puccini, e intuire il perché, da una visione ironica e fiabesca, egli abbia elaborato una principessa drammatica e logorata dall’odio”. Orazi plaude poi “l’attitudine del pubblico del Teatro Lirico alla recezione di nuove opere con interesse, curiosità e concentrazione. L’Opera, e la storia dell’Opera vista nella sua interezza, dimostra che un ascolto chiamiamolo moderno o in differente epoca, può restituire approfondimenti tematici e generare nuove emozioni. Lo è stato con Respighi che tanto successo ha avuto in America – ha oosservato – è accaduto con L’Ape Musicale di Da Ponte, con Busoni guardiamo all’Oriente ed alla Cina”. Il sovrintendente ha, infine, messo l’accento anche sul cast, affiatato. “al Teatro Lirico seguiamo un piano prove molto accurato e approfondito: questo consente non solo la sicurezza della prestazione artistica ma anche un affiatamento umano e un clima di amicizia che sicuramente agevola il lavoro”.