“È morto un buon comunista, mancherà al suo partito, a tutta la sinistra, alla democrazia italiana in crisi”. Era il 12 giugno del 1984 e Il Manifesto annunciava così la scomparsa improvvisa di Enrico Berlinguer, segretario del Partito Comunista: sono passati trent’anni e oggi più che mai la lezione di Berlinguer è viva e attuale soprattutto sulla questione morale, la necessità di rinnovamento della sinistra e la ricerca di un dialogo costruttivo con tutte le parti politiche.
Enrico Berlinguer era nato a Sassari il 25 maggio 1922; suo nonno Enrico era stato il fondatore del quotidiano La Nuova Sardegna, suo padre Mario fu parlamentare socialista. Dopo gli studi al liceo classico sassarese ‘Azuni’, il giovane Berlinguer si iscrisse al Partito Comunista nel 1943 e pochi anni dopo, come segretario della Federazione Giovani Comunisti Italiani divenne, appena trentenne, membro della Direzione del PCI accanto a ai nomi storici del partito come Palmiro Togliatti e Giuseppe Di Vittorio.
Dopo alcuni anni trascorsi tra Sardegna e Roma, nel 1968 fu eletto deputato per la prima volta e l’anno dopo il partito, dopo aver vagliato diversi nomi tra cui quello di Giorgio Napolitano, scelse lui come nuovo vicesegretario. Nel 1972 Enrico Berlinguer divenne il segretario nazionale del Partito Comunista Italiano: manterrà l’incarico fino al giorno della sua morte, l’11 giugno del 1984.
In quegli anni il Pci raggiunse il suo massimo storico nei consensi grazie soprattutto all’indole mite e insieme carismatica del suo leader e alla sua straordinaria capacità di ispirare fiducia davanti agli Italiani e ai partner internazionali.
Il comunismo italiano divenne un modello nuovo, smarcato dal rigore sovietico e pronto a dialogare con gli altri due grandi interlocutori di quegli anni: il Partito Socialista e la Democrazia Cristiana. Con l’obiettivo di creare un’intesa costruttiva per il paese, Berlinguer fu l’ideatore del compromesso storico tra comunisti e cattolici. Tra i temi a lui più cari, la questione morale contro la corruzione e il cattivo uso dei beni pubblici.
Il 7 giugno 1984 Enrico Berlinguer si trovava a Padova per un comizio, in vista delle elezioni europee, e mentre parlava sul palco davanti alla folla fu colpito da un ictus. Tutto il paese vide in diretta televisiva le immagini di Berlinguer che, nonostante il malore, cercava di pronunciare la frase diventata poi celebre “Compagni, lavorate tutti, casa per casa, strada per strada, azienda per azienda” . Morì 4 giorni dopo. Per il suo funerale arrivarono in piazza San Giovanni a Roma un milione e mezzo di persone.
Francesca Mulas