Trent’anni di Animanera Mediterranea/ Blacksoul. Dal 17 al 22 dicembre, l’associazione culturale l’Intermezzo, celebra l’edizione 2024 con una rassegna dedicata alle feste natalizie tra gospel e un grande spettacolo al Ten.
Il festival nuorese, grazie a questa meta, si colloca tra le iniziative più longeve dell’isola e -sebbene l’assetto sia mutato col tempo- è stato l’ispiratore di numerose manifestazioni, tra i primi a portare la black music nelle sue molteplici forme e declinazioni in Sardegna. Soul, reggae, funk, gospel sono solo alcuni dei generi che Animanera Mediterranea ha voluto ospitare nel suo cartellone nel corso dei decenni. Partita nel 1995, la manifestazione ha sempre avuto il fine di trasmettere l’esperienza della musica nera attraverso sonorità, temi e interpreti eccezionali, trovando un filo conduttore con le forme espressive locali e i suoi temi, soprattutto quelli politicamente connotati.
L’anfiteatro di Nuoro e la Piazza Satta sono stati sin da subito i due spazi dedicati agli spettacoli, un modo di riutilizzare due location culturalmente importanti in un periodo (quello estivo) in cui Nuoro viveva l’esodo verso lidi marittimi, lasciando la città in una desolazione sconfortante.
I concerti proposti avrebbero così rivitalizzato il capoluogo barbaricino, convincendo i nuoresi e gli abitanti del circondario a riempire nuovamente le strade e i suoi luoghi simbolo, ma anche richiamare un certo tipo di turismo che non avrebbe solo affollato le zone balneari, ma sarebbe arrivato proprio per assistere alla manifestazione.
La formula si rivelò vincente, assicurando una media di quattromila presenze, anche grazie alle scelte artistiche – al tempo- esclusive e di grande impatto: primo Linton Kwesi Johnson, Ray Charles, Youssou N’Dour, Ziggy Marley, Miriam Makeba, i Soul Stirrers, oltre ai grandi nomi del panorama jazz, blues e soul e le stelle della scena pop del momento, apprezzati dai più giovani.
“Gli anni successivi abbiamo scelto come secondo palco Piazza Satta, volevamo portare al centro della città le manifestazioni dedicate al cinema d’autore e a iniziative multidisciplinari, soprattutto con uno sguardo verso l’Africa, la sua storia, la sua musica e i suoi rappresentati culturalmente più rilevanti. Ci siamo ispirati, anche per il nome, alla musica africana e afroamericana, avendo improntato il nostro lavoro con Cala Gonone sul jazz, volevamo andare ancora più indietro, cercare le sue influenze, la sua storia: la nascita del gospel, del soul, del blues. Le colonne sonore dei film a tema, già allora volevamo esplorare” spiega Giuseppe Giordano, presidente di Intermezzo Nuoro.
Capire le istanze politiche e sociali che la black music rappresenta, in abbinamento alla tradizione orale più antica, è sempre stato uno degli scopi principali dell’Associazione. Per questo motivo, accanto a questi interpreti internazionali, Animanera ha voluto dare spazio anche a gruppi provenienti dal resto della penisola, portavoce di storie, eventi ed esigenze strettamente legati a contesti a noi più vicini e familiari, in particolare quelli del Sud Italia (Sud Sound System, 99Posse e l’eccezione dei Pitura Freska), in pieno fermento politico che nel reggae e il folk avevano trovato una modalità espressiva particolarmente adatta ai temi affrontati nei loro brani.
Con la chiusura dell’anfiteatro, le energie del festival si sono dirottate su altre modalità di fruizione dei concerti, utilizzando il Teatro Eliseo di Nuoro, i luoghi di culto e le piazze cittadine e paesane. Con la scommessa del gospel, la manifestazione si spostò così dai mesi estivi a quelli invernali, concentrandosi sulle celebrazioni natalizie e festive.
Animanera Mediterranea 2024, trentesima edizione, è dunque pronta a ripartire, presentando un programma che vede la presenza del collaudatissimo gruppo gospel di Cedric Shannon Rives insieme ai cori locali in diverse località barbaricine, e i Neri per Caso al Ten (Nuoro) il 22 dicembre.