Un percorso espositivo tracciato da circa 80 opere edite ed inedite – tra tele, sculture tessili e installazioni site-specific – che intende raccontare l’evoluzione del simbiotico rapporto che lega l’artista al filo, medium espressivo privilegiato delle sue sperimentazioni e interazioni. Il Murats – Museo unico regionale dell’arte tessile sarda – insieme al Comune di Samugheo e in collaborazione con Orientare, dedica un approfondimento alla ricerca artistica di Daniela Frongia, protagonista della mostra “Restano solo i fili e i sostegni” a distanza di sette anni dalla prima personale nello spazio del paese dell’Oristanese. Il progetto, curato dalla direttrice del museo Anna Rita Punzo, sarà inaugurato sabato 9 novembre alle ore 18.00 alla presenza dell’artista, del sindaco Basilio Patta e dell’assessora alla Cultura, Elisabetta Sanna.
« …per stabilire i rapporti che reggono la vita della città, gli abitanti tendono dei fili tra gli spigoli delle case, bianchi o neri o grigi […] Quando i fili sono tanti che non si può più passare in mezzo, gli abitanti vanno via: le case vengono smontate; restano solo i fili e i sostegni dei fili ». Come le intricate ragnatele evocate da Italo Calvino nelle sue città invisibili, anche le architetture effimere edificate da Frongia contaminano spazi, trasformano ambienti, collegano distanze. Polarità dinamiche e opposte di fili bianchi e neri, ora leggere e rarefatte, ora dense e corpose, colmano vuoti fisici, suggeriscono forme, diventano espansioni materiche capaci di varcare i confini dimensionali della tela e del telaio/cornice per instaurare relazioni peculiari con luoghi e fruitori. Le installazioni di Daniela Frongia sono creature nomadiche, corpi modulari metamorfici che crescono ed evolvono nel tempo attraverso integrazioni e innesti. Ponderati equilibri concettuali e compositivi sottendono la gestazione di ibridi tessili sostenuti da complesse armature metalliche e tele polimorfe da cui germinano volumi, textures e pattern tridimensionali capaci di restituire all’osservatore forme, esperienze e memorie tattili. L’artista, classe 1981, vive e lavora a San Gavino Monreale.