“The Pride”: variazioni sull’amore e sul coraggio con Zingaretti al teatro Massimo

Una pièce affascinante ed enigmatica sull’amore e sul significato della vita per Luca Zingaretti che ritorna nell’Isola nella duplice veste di attore e regista di “The Pride” di Alexi Kaye Campbell – in cartellone al Teatro Massimo di Cagliari da fino a domenica 19 febbraio per la Stagione 2016-17 de La Grande Prosa firmata CeDAC – nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna. Un’opera interessante e attuale che affronta argomenti cruciali attraverso due storie parallele, apparentemente indipendenti l’una dall’altra, ma che si riveleranno invece strettamente legate dai fili invisibili del caso, o del destino, tra drammi privati e segrete inquietudini oltre la facciata di una raggiunta serenità o stabilità affettiva, di un apparente equilibrio nell’arduo gioco delle passioni.

Il racconto si snoda su due linee narrative, in una sorta di montaggio incrociato cinematografico: due coppie allo specchio, alle prese con i problemi del quotidiano, le gioie e i fallimenti, le delusioni, il disamore, la paura profonda e inconfessabile della felicità. «The Pride esplora temi come il destino, l’amore, la fedeltà e il perdono» spiega Luca Zingaretti. «Pone la grande questione della nostra identità e delle scelte che determinano il nostro io più profondo.»

L’artista – volto amato del piccolo e grande schermo – sceglie di confrontarsi con un testo contemporaneo: la fortunata pièce del drammaturgo britannico di origine greca Alexi Kaye Campbell (vincitrice del Critics’ Circle Prize for Most Promising Playwright e del John Whiting Award for Best New Play al debutto londinese, poi in tournée tra l’America e l’Australia) riguarda il nostro presente, la difficoltà delle relazioni e la scelta se impegnarsi e mettersi in gioco fino in fondo o accontentarsi di rapporti effimeri e superficiali.

Nel cast – accanto a Luca Zingaretti – Valeria Milillo, Maurizio Lombardi e Alex Cendron; le scene di “The Pride” sono di Andrè Benaim, il disegno luci di Pasquale Mari, i costumi di Chiara Ferrantini e le musiche di Arturo Annecchino.

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