Teatro, l’attore Elio Arthemalle si misura con l’opera di Achille Campanile

Omaggio a Achille Campanile, affermato scrittore, drammaturgo e sceneggiatore nonché giornalista romano, celebre per il suo pungente umorismo e per i sapidi calembours, con “Campanilismi”, uno spettacolo di Elio Turno Arthemalle che venerdì 24 gennaio, alle 21 al Civico di Alghero prosegue la tournée con Cedac (sarà poi giovedì 13 marzo alle 20.30 al Costantino di Macomer e venerdì 14 marzo alle 21 al Civico Oriana Fallaci di Ozieri.

La produzione di Teatro Impossibile, diretta e interpretata dall’attore cagliaritano, è tratta da “Il povero Piero”. Sul palco anche Alessio ArippaValentina FaddaGabriele PeiraniValentino PiliChiara Porcu e Angelo Trofa. Le scene e i costumi sono di Filippo Grandulli.

Achille Campanile  è uno di quegli autori a lungo considerati minori, o perlomeno bizzarri, di cui però, a quasi cinquant’anni dalla sua morte, ancora non si riesce a fare a meno. I balzi logici cui sottopone le vicende narrate, il paradosso elevato a sistema, la fulmineità delle situazioni e dei dialoghi, non hanno mai smesso di sedurre attori e pubblico”, – sottolinea l’attore e regista Elio Turno Arthemalle  –. Il rovesciamento degli elementi portanti della scrittura drammaturgica, ad esempio, come nelle celeberrime “tragedie in due battute” (estenuanti e interminabili didascalie per introdurre una battuta breve e fulminante), trasformano e sue opere in intelligentissimi giocattoli che non si vede l’ora di prendere in mano”.

Una divertentissima (e cattivissima) commedia nera che mette l’accento sull’ipocrisia e sui rituali mondani che accompagnano la scomparsa di un personaggio illustre, in una vicenda paradossale che vede sfilare parenti, amici e conoscenti in bilico tra obblighi e convenzioni sociali e l’arduo tentativo di tener segreta la notizia fino a esequie avvenute per rispettare per rispettare la volontà del defunto. Il protagonista della vicenda è proprio colui che improvvisamente e inaspettatamente è uscito di scena dal gran teatro del mondo e costringe la sua famiglia a cimentarsi con acrobazie verbali e singolari escamotages per evitare a tutti i costi di far trapelare la verità: così la vedova disperata cerca di trattenere le lacrime mentre i parenti provano a darsi un contegno e intanto discutono dell’eredità e delle spese per il funerale, si deve consolare la cameriera piangente, la portinaia è invitata a tacere, tra visite di ospiti ignari e inviti a nozze, oltre all’inevitabile comparsa degli addetti dell’agenzia di pompe funebri.

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