Teatro e bullismo, in scena il corpo abusato firmato da Cramarossa

Se cadere imprigionato amo” è uno spettacolo teatrale che andrà in scena al Piccolo Auditorium di Cagliari domenica 6 novembre (ore 20.00), all’interno del Love Sharing Festival, Teatro e cultura non violento, che proseguirà con rappresentazioni, incontri e workshop fino al 10 del corrente mese. Si tratta di una scrittura drammaturgica elaborata nel corso di tre anni da Andrea Cramarossa del “Teatro delle Bambole”, una compagnia che, nonostante le tendenze forzatamente retrograde di buona parte del teatro italiano (i finanziamenti di stato sfiorano appena le messe in scena “d’avanguardia”), ha ancora la passione e l’esigenza di servirsi di linguaggi, suoni e stilemi assai differenti dai circuiti prevalentemente commerciali. Come qualcuno ha notato, il “Teatro delle Bambole” pur mettendo in scena “testi” complessi e “spietati”, raggiunge, comunque, lo spettatore con l’emozione e la comprensibilità del messaggio.
Se cadere imprigionato amo” parte, nello stesso tempo, da una ricerca sulla “bellezza” e la “bruttezza” nel mondo degli insetti (a cui allude la crisalide citata nel sottotitolo, riferendosi pure a un progetto della compagnia: “La lingua degli insetti”) e dalla cronaca nera. La suggestione testuale nasce, infatti, da un triste episodio di violento bullismo accaduto qualche anno fa nel napoletano. La vittima, un ragazzo reso fragile da un fisico appessantito e dalla sua ingenuità, fu bullizzata e addirittura violentata con un tubo ad aria compressa da un gruppo di giovani, che ritennero il gesto “divertente”.

Mentre l’adolescente finiva in ospedale persino con danni all’apparato digerente, i componenti delle famiglie dei carnefici rilasciavano interviste in totale difesa dei loro figli, ritenendo il terribile atto solo “uno scherzo”, umiliando con altre pesanti affermazioni la vittima. Ovviamente si trattava di un contesto degradato soprattutto dal punto di vista culturale e civile incapace di capire il senso delle corrette dinamiche sociali.
Dunque, Andrea Cramarossa si chiede, nel suo modo, allo stesso tempo, surreale, grottesco e tragico chi siano veramente i genitori, i parenti, gli amici di un carnefice, mischiando le carte, dando rilievo soprattutto alla figura di una madre sui generis e riproponendo il tema delle farfalle e degli scarafaggi, di cosa significhi “il brutto” e il “bello”, in una messa in scena la quale, come il regista ha sottolineato, talvolta, viene condotta “attraverso atti demenziali, altre volte con drammaticità, sfociando spesso nel senso di un vivere grottesco.”
Interpretato da Silvia Cuccovillo, lodata dalla critica per la sua sottile performance nel ruolo della madre, da Federico Gobbi e da Domenico Piscopo, lo spettacolo è un invito a teatro per, come recita il “Manifesto” programmatico del “Teatro delle Bambole”, uno spettatore che “sia senza pregiudizio, che aneli alla libertà e alla bellezza, che abbia il coraggio dell’esploratore”.

Elisabetta Randaccio

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share