Una grande partecipazione di pubblico e una ricca condivisione di contenuti e riflessioni sulla politica internazionale hanno caratterizzato la prima edizione del festival di letteratura e giornalismo “Dialògoi – Dialoghi dal Quartu mondo”, il 21 e 22 settembre negli spazi della biblioteca centrale di via Dante 68, a Quartu Sant’Elena.
Ospiti nazionali come Anna Piras, vice direttrice di Rai Parlamento, e internazionali come Fariborz Kamkari, multipremiato regista e sceneggiatore iraniano di origine curda, sono stati i protagonisti di un evento dedicato ai Sud del mondo. L’accento è stato posto sull’importanza dell’informazione e della comunicazione di un contesto globale sempre più complesso e interconnesso, dove anche le comunità locali possono giocare un ruolo importante, di accoglienza e racconto delle diversità. Come ha detto il sindaco Graziano Milia, l’evento “ha messo Quartu al centro di una discussione importante, una città che non si chiude in sé stessa ma che è consapevole di ciò che le accade intorno, perché soltanto aprendosi a ciò che accade nel mondo si può crescere”.
L’immigrazione, tema caldissimo della cronaca politica di queste settimane, è stato trattato, tra gli altri, da Marco Impagliazzo, giornalista, docente di Storia e presidente della Comunità di Sant’Egidio: “L’Europa è una fortezza per chi sta fuori, a cui è impedito entrare. C’è bisogno di corridoi umanitari e di strumenti di integrazione come l’allargamento del ricongiungimento familiare. Poi c’ è il tema dei minori non accompagnati: mandiamoli a studiare e a imparare i mestieri, saranno i nuovi italiani. Il bilancio europeo prevede risorse per l’immigrazione. Non è vero che non ci sono i soldi. Il Mediterraneo deve tornare ad essere uno spazio di dialogo, anche tra religioni”.
È stato il direttore artistico del festival, Giacomo Mameli, a presentare i numeri della prima edizione: 4 scrittori stranieri (Iran, Palestina, Kenia-Yemen, Iraq); 19 relatori (di cui 7 stranieri), 11 giornalisti, 11 eventi tra letteratura e dibattiti con una presenza media di 150 persone per ciascun dibattito, con una punta di 296 uditori per la presentazione del libro “Ritorno in Iran” di Fariborz Kamkari in dialogo con Francesca Bellino. Tra i successi del Festival anche una presenza femminile del 67% contro il 33% maschile e una fidelizzazione di pubblico che ha visto gli spazi della biblioteca animati anche dalle associazioni Emergency, Amnesty International, Arcoiris, CSV e Sardegna- Palestina e dagli studenti delle scuole cittadine Motzo e Brotzu.
L’evento è stato reso possibile grazie al contributo dell’Associazione della Stampa Sarda, dell’Unione delle Università del Mediterraneo Unimed, dell’Associazione Accus, della Fondazione di Sardegna e della Regione Autonoma della Sardegna.