Spopola l’Urbex, l’esplorazione dei luoghi abbandonati. Dove farlo in Sardegna: 5 posti imperdibili

Negli ultimi anni è cresciuto a dismisura in Italia il fenomeno urbex. Abbreviazione di urban exploration, consiste nell’esplorare, spesso infiltrandosi, luoghi abbandonati per lo più sconosciuti alla massa e decisamente meravigliosi. Perle di assoluta bellezza architettonica e artistica, dimenticate e lasciate a se stesse e all’incuria. Luoghi che riescono ancora a emozionare, stupire e meravigliare e che rinascono grazie anche alla fotografia o alle riprese, da condividere poi sui social media. Fare urbex significa amare profondamente ciò che ci circonda e il patrimonio artistico e socio-culturale dell’Italia, che è unico al mondo.

Dove fare urbex in Sardegna

Anche in Sardegna è possibile fare urbex: sono diversi i siti abbandonati dove esplorare e scoprire angoli unici. Dai villaggi fantasma come Monte Narba alla miniera di San Leone, fino all’ospedale Fratelli Corbu e la discoteca Kiss. Posti desolanti e tutti da scoprire nella nostra amata isola.

Villaggio di Monte Narba

Situato nell’entroterra sardo, a pochi chilometri da San Vito, questo villaggio fu costruito alla fine dell’800 per ospitare i minatori che lavoravano nelle vicine miniere d’argento. Questo piccolo borgo, con le sue case di pietra e i sentieri polverosi, ospitava una comunità autosufficiente, dotata di scuole e servizi essenziali. Tra gli edifici spicca la villa del direttore e la palazzina dell’ufficio tecnico con soffitti affrescati da detenuti austriaci della prima guerra mondiale. Ma con il declino dell’attività mineraria negli anni ‘50, il villaggio venne abbandonato. Ora Monte Narba non è altro che un ricordo tangibile della vita dura e faticosa dei minatori, totalmente immerso nel verde e nel mistero. 

Miniera San Leone

Uno dei principali siti di estrazione di piombo e zinco sin dal XIX secolo: si trova nel Sulcis settentrionale, più precisamente nel territorio di Assemini e dista 18 km da Cagliari. Attiva dagli anni ‘60, la miniera dava lavoro a centinaia di operai, diventando un motore economico per le comunità locali. Oggi la galleria e i macchinari arrugginiti raccontano la storia di un’epoca passata attirando curiosi e amanti della fotografia, che esplorano questo suggestivo angolo di archeologia industriale. La miniera fa parte del Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna, riconosciuto dall’UNESCO.

Ospedale Fratelli Corbu

Immerso nelle campagne di Canonica e a poca distanza dal lago Corsi, è un luogo ricco di mistero e fascino decadente. Fu fondato nel 1940 dai Fratelli Corbu, due medici con una visione innovativa della medicina. È stato un’eccellenza della pediatria e della chirurgia infantile, ora è un’imponente struttura desolatamente vuota e abbandonata, dove qua e là, lungo i corridoi esterni, si intravedono cumuli di scatoloni, vecchi armadietti ospedalieri, attrezzature mediche e materassi coperti da scartoffie e documenti vari. Atmosfere da film horror che attirano curiosi e appassionati di luoghi abbandonati.

Spazio bowling pub 

Nella zona industriale di Pratosardo, a Nuoro, questo locale era negli anni ‘90 un vivace punto di ritrovo per giovani e famiglie, offrendo una combinazione unica di piste da bowling, biliardi, e un pub con musica dal vivo e attirando persone da ogni angolo della Sardegna. Con il tempo la popolarità è calata e oggi l’edificio è stato abbandonato ma narra sicuramente una storia di nostalgia e ricordi per chi l’ha frequentato in passato.

Discoteca Kiss

Percorrendo la SS 127, poco prima di arrivare a Tempio Pausania, c’è un edificio che salta subito all’occhio. Alto sei piani, dall’aspetto insolito e dalla pianta esagonale. Sembra un’astronave aliena caduta per caso ma in realtà è il simbolo della vita notturna in Sardegna: attirava giovani da tutta l’isola negli anni ‘80 e ‘90. Serate indimenticabili che lo rendevano uno dei locali più popolari dell’epoca. Ora questo edificio abbandonato custodisce i ricordi di tante notti sfrenate e l’eco di una lieta giovinezza.

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