È diventata una guerra di carte bollate la questione relativa al bando sui finanziamenti alle manifestazioni di spettacolo e cultura assegnato con il ‘click day’. Cinque associazioni hanno scritto una lettera in cui denunciano, ancora una volta, l’atteggiamento della Regione, nella persona dell’assessore regionale, Gianni Chessa. Si tratta di Backstage – Crêuza de mä, San Pietro; Cinearena – Pensieri e Parole, l’Asinara; Luna Scarlatta – Pazza idea, Cagliari; Quasar – La valigia dell’attore, La Maddalena e Time in Jazz – Berchidda.
“Non era mai accaduto che la Regione Sardegna assegnasse tramite un click-day i contributi per eventi culturali e di spettacolo – scrivono -. Non era mai accaduto che un gruppo di associazioni e festival contestasse di fronte al Tar la legittimità di tale atto. Non era mai accaduto che il Tribunale amministrativo desse loro ragione per “stravolgimento e violazione” della legge di riferimento da parte dell’ente regionale. Né era mai successo che un assessore scaricasse pubblicamente e ripetutamente ‘sugli uffici’ la responsabilità della procedura“.
L’attacco è ancora nei confronti del titolare del Turismo: “È davvero bizzarro che l’assessore Chessa dichiari che questo disastro è causato da un nostro mal di pancia politico. E che, non contento, imputi ancora agli uffici e a noi l’impossibilità di indire un bando per il 2021: sommando a un imbarazzante scaricabarile la manovra maramalda di indicare dei colpevoli mettendo gli operatori uno contro l’altro”.
Per gli operatori culturali è importante sottolineare che “se avessimo usato le sole armi della politica non avremmo partecipato al bando. Avremmo denunciato, manifestato, chiamato il nostro pubblico – i cittadini – a sorreggerci in una battaglia di opinione. Ma l’opinione è niente senza il sostegno delle leggi (al di sopra delle quali nessuno si può porre, come ci accusò paternamente l’assessore un anno fa dichiarando che assolutamente nel 2021 si sarebbe tornati alla normale procedura)”.
Da qui la decisione di predisporre le pratiche per concorrere al bando sulla legge 7 del 1955 e “sottoporci anche noi alla lotteria del click day (definizione dell’assessore): solo così la giustizia amministrativa avrebbe potuto riconoscerci la soggettività indispensabile ad avviare un ricorso. Per vedere sancito il diritto di tutti coloro che progettano la cultura, anche come attrattore turistico, di accedere in maniera democratica ai contributi per merito”.
La questione dunque è diventata legale: “La Regione ha ora depositato il ricorso al Consiglio di Stato per chiedere che la sentenza del Tar non venga resa esecutiva (udienza fissata al 9 dicembre). Come si dice, attendiamo serenamente il giudizio della Corte. Nel frattempo, mentre già da aprile sono stati finanziati gli eventi sportivi, per quelli di cultura e spettacolo secondo l’assessore siamo ormai fuori tempo massimo. Ma, ahinoi, è successo mille volte che i bandi per l’anno in corso siano stai indetti a novembre e dicembre. Chessa prende alla lettera il proverbio sardo A cosa fatta non balet pentimentu. Ma ce n’è un altro: A su male su remediu. Forza assessore. Ce la può fare”.