di Andrea Tramonte
Degli strani pacchi postali contengono oggetti in grado di scatenare in chi li riceve un fortissimo senso di colpa, spingendo numerose persone al suicidio. Succede ogni giorno, puntualmente, e questa consegna sembra scandire uno strano, misterioso conto alla rovescia. Da qui parte l’indagine di Dylan Dog, un percorso oscuro, inquietante che è pane quotidiano per l’indagatore dell’incubo. La storia è stata scritta Mauro Aragoni, giovane regista ogliastrino noto a livello internazionale per la serie That dirty black bag (da poco sbarcata su Netflix Usa), in collaborazione con il fumettista e scrittore nuorese Pasquale Ruju, ed è contenuta nel volume speciale di Dylan Dog in uscita per Sergio Bonelli in occasione di Halloween (i disegni sono di Antonio Marinetti).
“Ho scritto questa storia circa un anno fa – racconta Aragoni a Sardinia Post– ed è nata dopo aver conosciuto Ruju a un festival dove eravamo entrambi ospiti. Lui aveva visto la mia serie western e dato che è autore di Tex ci siamo subito trovati in sintonia. Ruju ha scritto molti episodi di Dylan Dog, tra i primi 100, e quando gli ho confessato di essere un grande fan del personaggio, mi ha proposto di mandargli un soggetto. Così, mi sono messo a lavorare sodo, scartando e affinando mille idee, fino a quando non ho trovato una storia che da fan del cinema horror é parecchio interessante. Tiziano Sclavi l’ha approvata, e sia Franco Busatta che Barbara Baraldi ne sono rimasti entusiasti, permettendomi di iniziare lo sviluppo della sceneggiatura”.
La storia, intitolata l’oscuro messaggero, si preannuncia come particolarmente cruenta. “Decisamente molto splatter, sì – dice l’autore -. Richiama il vecchio Sclavi con cui sono cresciuto. Per questo motivo lo stanno lanciando come speciale di Halloween, in una nuova linea di Dylan Dog cruda e molto horror”. Il confronto con un mostro sacro come Sclavi – specie se sei cresciuto leggendo le sue storie – è di quelli da mozzare il fiato. “Scrivere un Dylan Dog non è affatto semplice – racconta Aragoni -. Ci si avvicina a un linguaggio creato da Sclavi, una vera icona del fumetto. Inoltre, scrivere la sceneggiatura di un fumetto è un lavoro estremamente dettagliato, forse più difficile di quella di un film. Non ti occupi solo della storia e dei dialoghi, ma devi descrivere ogni singola vignetta in modo preciso, fornendo al disegnatore tutti i dettagli necessari. Non sei solo uno sceneggiatore: pensi anche alla “regia”, produzione, costumi, fotografia delle inquadrature che verranno disegnate. Poi dopo entra in campo il disegnatore segue lo script migliorando maggiormente quello che hai scritto. Oltre che aggiungendo sicuramente delle idee sulle tavole”.