Sedici sardi, sedici talenti. A New York. Storia di ‘Hope’ e delle nuove migrazioni

Sedici storie, sedici sardi, sedici talenti. Nella città della speranza, New York. E’ ‘Hope – Le Nuove Migrazioni’, un progetto di format/documentario già realizzato al 60% attraverso l’investimento diretto da parte degli autori. Rimangono ora da raccogliere 15mila euro per lo sviluppo di ulteriori contenuti: nuove riprese da realizzare a New York, montaggio definitivo, post produzione, raccolta di nuove testimonianze di migranti del dopoguerra o dei loro figli.

Si tratta di un’indagine sulla nuova emigrazione, sulle ragioni che hanno spinto migliaia di “Migranti della Conoscenza” – sardi – a lasciare i propri confini per trovare l’opportunità di trasformare il percorso formativo, le attitudini, il talento e le ambizioni in uno strumento di reddito e di crescita.

I sardi a New York, dunque, una migrazione nuova, fatta non più di braccia ma di intelligenze disposte a tutto pur di rendere possibile l’affermazione delle proprie capacità.

Tra le persone intervistate, ad oggi: Giovanni Ciuffo, cardiochirurgo presso la New York University, i musicisti Pietro Russino e Irene Salis, il dirigente ospedaliero Alessandro Solinas, l’informatico della Goldman Sachs Angelo Curreli, il pittore Giorgio Casu la manager Maria Grazia Basciu.

Ma come raccogliere le risorse? In primis attraverso una serie di appuntamenti in vari club e locali della Sardegna. Si parte oggi a Cagliari al Muzak club, in via Stretta 3.

Oltre alla presentazione della prima parte del documentario e l’intervento di Gianluca Vassallo, autore del progetto insieme con Alex Krake, in cartellone c’è anche il concerto ‘A trip to Jimi’, omaggio al grande Hendrix curato da Rubens Massidda (chitarra), Gianrico Manca (batteria) e Mauro Mulas (piano elettrico). A seguire dj Sequoia.

 

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