Schwa: “La vitalità della lingua non si ferma con le petizioni”

“Mi confesso subito: sono uno degli ‘incompetenti’, autore e firmatario del oramai famigerato verbale di commissione per l’abilitazione a Professore di prima fascia di Organizzazione aziendale contenente lo ‘schwa’, che tanta attenzione e, a volte, indignazione ha suscitato nei giorni scorsi, tanto da meritare una petizione di ‘intellettuali’, un insperato accenno durante la serata finale di Sanremo, nonché lunghi e appassionati dibattiti sui social network. Chi lo avrebbe immaginato che un verbale arrivasse a riscaldare così tanto gli animi e le menti?”.

Comincia così la lunga lettera di Maurizio Decastri, professore Ordinario di Organizzazione Aziendale nella Facoltà di Economia, Università di Roma Tor Vergata. La missiva è indirizzata al Corriere della Sera e pubblicata sulla sezione La 27esima ora. Il docente, autore del verbale che ha introdotto lo schwa (la ‘e capovolta’) in un verbale ufficiale della facoltà, riguarda la petizione lanciata su Change.org da Massimo Arcangeli, linguista dell’Università di Cagliari e si rivolge anche al giornalista Gian Antonio Stella che ha pubblicato un articolo riprendendo le polemiche nate questi giorni sui social e riprese da Sardinia Post.

“Trovo curioso che ci sia una petizione che determini come si può o no utilizzare un linguaggio o un simbolo, tanto più in un verbale. Un gruppo che trova una coesione momentanea per affermare cosa si può dire, come, in che termini e, soprattutto, quello che NON si può dire, francamente, mi mette un pochino di ansia. E gli intellettuali dovrebbero sapere bene i motivi (e i pericoli) di questa ansia”, scrive il docente.

Decastri ammette “che il ricorso allo schwa è faticoso e capisco che possa apparire incomprensibile per qualcuno. D’altra parte, la lingua è un insieme vivo di simboli, rappresenta pensieri e significati della vita quotidiana, non può che evolvere, mutare, cambiare”. Per il professore “la dimostrazione più immediata sono i nuovi termini introdotti durante la pandemia, diventati subito riconoscibili e di uso comune: droplet, coronavirus, green pass, tanto per citarne alcuni”, e sottolinea come nessuno ha “gridato allo scandalo, né sono partite petizioni. Trattasi semplicemente di vitalità della lingua, nulla di preoccupante”.

La spiegazione dell’utilizzo dello schwa nel verbale del concorso universitario è semplice per il titolare della cattedra di Organizzazione aziendale: “Un verbale tanto contestato e che ha una grave colpa, ossia l’aver cercato di includere non solo una minoranza non binaria, ma la maggioranza delle persone italiane, che sono di sesso femminile, e di rappresentare una popolazione eterogenea, senza avere la pretesa di imporre il genere neutro nella lingua italiana”.

Per Decastri insomma la lingua evolve e lo fa “secondo processi storici: se nel tempo lo schwa diventerà o meno di uso comune lo decideranno non un gruppo di intellettuali con le petizioni, ma la società che avanza, che sceglie a chi e cosa dare spazio e rappresentazione e, soprattutto, le giovani generazioni che leggeranno in quella ‘ə’ un “disturbo molesto” o un’iniziativa di accoglienza e cambiamento.

Intanto Massimo Arcangeli, il docente cagliaritano autore della petizione su Change.org che ha superato le diecimila firme, sulla sua pagina Facebook riporta gli articoli usciti in questi giorni anche sui giornali esteri. A occuparsi della vicenda tutta italiana sono state testate inglesi come il Telegraph e The Times.

Mar. Pi.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share