“Non scendete a compromessi, siate sempre coraggiosi e autentici e non limitatevi a bussare alla porta del cinema, sfondatela”. È l’appello che il regista Béla Tarr ha rivolto ai giovani aspiranti cineasti in occasione del premio alla carriera che gli è stato attribuito ad Alghero dal Sardinia Film Festival. L’artista ha ricevuto un’opera artigianale di Agostino Marogna raffigurante un suonatore di launeddas. “Quando ho iniziato mi sono accorto che in questo mondo era tutto falso – ha detto il maestro ungherese – la realtà era completamente diversa rispetto a quella proposta nei film, sentivo che la dignità umana veniva stuprata ogni giorno. Da allora, lo scopo del mio lavoro è stato quello di far rispettare la dignità umana”. Dal 2011, anno in cui ha dichiarato il suo ritiro dalle scene, Tarr ha intensificato il suo impegno per i giovani. L’ha fatto attraverso una factory che mette in relazione i neofiti con i maestri. Regista contro corrente, enigmatico ed apprezzato dalla critica, ha conquistato l’Orso d’argento al Festival di Berlino 2011 per il film “Il cavallo di Torino”, da lui stesso annunciato come ultima opera della sua carriera.
Ritorno sul palco di Joe Perrino con ‘Cantastorie di vita mala’: apre la rassegna “Metti un martedì sera a Pirri”
Comincerà il 10 giugno con il ritorno sul palco di Joe Perrino la rassegna di spettacoli musicali e…