Sanità e social, le nuove frontiere della comunicazione pubblica in un libro

 

 “La comunicazione pubblica e quella sanitaria in particolare per essere efficace deve essere social. Il che significa non solo essere presenti sui principali social network, ovviamente, ma anche utilizzarli per dialogare con i cittadini che chiedono di essere coinvolti sempre di più, informati in tempo reale, ma anche dire la loro sui servizi offerti”. Di questo si parla nel libro “Comunicare la salute” scritto da Fabrizio Meloni, Elisabetta Gola e Riccardo Porcu per Carocci editore, da oggi in tutte le librerie italiane e gli store online.

La teoria e la pratica della comunicazione pubblica, il presente e il futuro della comunicazione sociale (e social) in sanità sono i punti cardine del volume, che nasce dall’incontro di esperienze maturate grazie ai diversi ruoli ricoperti in tre diverse pubbliche amministrazioni dagli autori: un giornalista, Fabrizio Meloni, responsabile della Comunicazione dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari; una docente universitaria, Elisabetta Gola, coordinatrice del corso di laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Cagliari: un manager pubblico, Riccardo Porcu, dirigente del Servizio comunicazione istituzionale della Regione Sardegna.

Una ricerca importante quella fatta dagli autori che danno un contributo e strumenti utili a chi fa comunicazione, ma anche a chi la studia e la teorizza. I social network sono strumenti davvero utili di comunicazione se si riesce a far passare un messaggio adatto al mezzo con l’obiettivo di creare comunità e coinvolgere i cittadini. La sanità, ovviamente, non fa eccezione. Anzi, è un terreno fertile per introdurre innovazione e facilitare la vita dell’utente: erogando sempre più servizi online, incentivando il dialogo continuo con i pazienti, informando, ma soprattutto comunicando.

La ricerca, spiegano gli autori, “studia la social comunicazione applicata ai settori pubblici, analizza le sue criticità e individua stili e soluzioni innovative” “Dall’analisi dei dati statistici ed esperienziali – dicono ancora Meloni, Gola e Porcu – si può concludere che la Social PA e in particolare la Social Sanità non sono solo utili e richiesti dai cittadini, ma sono un vero servizio pubblico. Da un lato l’utente vuole dialogare, contribuire (anche con le critiche) a dare servizi migliori alla collettività; dall’altro pretende sempre di più l’erogazione dei servizi in mobilità, evitando inutili spostamenti e perdite di tempo. Tutti punti fondamentali che contribuiscono a rendere la sanità e la PA vicina e amica dei cittadini”.

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