Si è conclusa oggi a Torino la 36esima edizione del Salone internazionale del libro che ha visto ospitare, nello stand della Regione Sardegna, numerose presentazioni di libri, incontri, laboratori per i bambini, tavoli tecnici organizzati con insegnanti, promotori culturali, librai ed editori. La giornata di oggi è stata caratterizzata dal ricordo della figura della scrittrice Maria Giacobbe affidata a Duilio Caocci, docente di Letteratura italiana e Letteratura sarda e letterature regionali presso la facoltà di Studi umanistici dell’Università degli studi di Cagliari e presidente della locale sezione della Dante Alighieri.
Nata a Nuoro nel 1928 e trasferitasi in Danimarca all’età di trent’anni, Maria Giacobbe è stata una saggista, critica, narratrice e poeta “monumentale, di grande intelligenza”, ha ricordato Caocci evidenziando la sua attenzione per la libertà, declinata in molte forme, dalla quella politica e intellettuale, a quella di genere nell’ultima opera del 2011, a partire dal contesto drammatico in cui si trovò a vivere gli anni della formazione, in una Sardegna oppressa dal fascismo che perseguitò la sua famiglia.
Quello di Duilio Caocci è stato uno strutturato invito a riscoprire l’opera della Giacobbe, composta anche di pagine importanti di studi deleddiani, a cominciare dal “Diario di una maestrina” nella Sardegna a metà degli anni cinquanta, tra Oliena, Fonni, Bortigali, Orgosolo, e “stazzi sperduti lungo la costa, villaggi aggrappati alle falde dei monti”, nel buio di un Destino immobile che appare senza riscatto.