Rod Sacred, la terza vita dei pionieri dell’heavy metal isolano

La terza vita dei pionieri dell’heavy metal isolano. Il ritorno, la riedizione del primo disco e un nuovo lavoro: ritornano e sono più rumorosi che mai i Rod Sacred, i giganti dell’hm sardo. Chitarre e lunghi capelli sciolti, dopo i live estivi di “approccio” riecco la band guidata da Franco Onnis. Line up nuova, verve ed entusiasmo rinnovati, il gruppo (insieme a Rude Boys, Skull e Salem’s Lot possono essere considerati le pietre miliari dell’heavy) che ha influenzato decine di artisti metal italiani (e nei primi anni Novanta non aveva niente da invidiare alle band europee più famose) si riappropria dei suoi spazi e dopo aver entusiasmato al festival di Bolotana prepara nuove date e annuncia una programmazione di tutto rispetto.

“Stiamo preparando i brani del nuovo disco, inoltre, elemento che ci inorgoglisce, aggiungo che una importante casa discografica italiana vuole fare nei primi mesi 2015 la riedizione del nostro primo disco, vinile diventato un cult per i collezionisti di tutta Europa”. Il leader dei Rod Franco Onnis non sta nella pelle. Più grandi e attempati, ma più maturi e scafati musicalmente i Rod Sacred hanno riscoperto il sacro fuoco dell’heavy metal e non vogliono più fermarsi. Il loro è puro ed energico heavy metal senza compromessi, apparentemente immediato e facile, in realtà, soprattutto nei live, supportato da una carica artistica e da una padronanza tecnica non comune per il genere. L’attività dopo il ritorno è quasi frenetica, tanti gli appuntamenti importanti nell’agenda del frontman che vanta anche diversi anni di successi con i Rolling Gangster di Joe Perrino. “Il 31 gennaio faremo parte del bill della più significativa manifestazione heavy metal italiana che si chiama ‘Acciaio italiano’”, continua Onnis, “inoltre dopo l’uscita del nuovo disco, prevista per l’estate del 2015, faremo un lungo tour di supporto al disco”. La nuova line up dei Rod Sacred è composta da Franco Onnis, basso, Joe Del Rio (a Bolotana ha suonato Efisio Pregio), batteria, Alessandro Marras, voce, Jimmy Carboni e Marty Vargiu, chitarra. Al progetto degli storici Onnis e Vargiu hanno aderito con entusiasmo Del Rio (arrivato pochi anni dopo la prima formazione) e Carboni, che suonava insieme a Onnis nei Rolling Gangsters, e il nuovo vocalist Marras, per il genere, a detta degli stessi compagni, una delle voci migliori in circolazione. Dopo l’inserimento della cover Kiss of Death (compilation tributo alla Strana Officina) da loro eseguita in un’importante raccolta metal italiana e l’esibizione estiva servita come debutto al Rock’n’Bol festival di Bolotana, insieme ai californiani Death Angel, i Rod guardano oltre, grazie anche a un personalissimo sondaggio di Onnis nell’ambiente hd: “Ci siamo chiesti se il progetto Rod Sacred potesse avere un qualche interesse e il risultato è stato positivo. Puntiamo molto sul remaster con restyling grafico e ridistribuzione del nostro primo disco, che in vinile è attualmente ricercatissimo dai collezionisti con una quotazione oltre i trecento euro: la maggior parte vengono venduti in Germania ma adesso desideriamo fortemente che esca anche il nuovo lavoro. La nostra non è certo un’operazione nostalgia. Dopo aver pensato ai live ora è il momento di lavorare con una label tedesca che ci ha dato credito”.

I Rod Sacred nascono nel 1982 da un’idea di Onnis. La band suona soprattutto cover dei Saxon, Scorpions, Iron Maiden e Def Leppard (per poi inquadrarsi in un sound classico che abbraccia l’heavy di band come Judas Priest e Accept) e nel tempo comincia a farsi conoscere in tutta la Sardegna con i suoi apprezzatissimi live. I primi brani originali risalgono al 1983 ma verranno registrati solo nel 1985 per un demo tape intitolato Speel of Steel. La line-up è composta da Franco Onnis al basso, Martino Vargiu chitarra, Paolo Bonilli chitarra, Tonio Deriu voce e Joe Del Rio. Nel 1988 esce il primo vero lavoro dei Rod Sacred intitolato semplicemente “1988”, che contiene quattro brani registrati in studio con la produzione dello stesso Franco Onnis. Nel 1988 arriva anche il primo contratto molto importante, quello con la Musical Box Promotion ma l’anno successivo muore in un incidente stradale Paolo Bonilli, proprio alla vigilia del primo tour italiano, successivamente chiuso a Milano in un grande concerto allestito da Pino Scotto dei Vanadium. Il primo vero disco esce nel gennaio del 1990 ed è subito un successo, tanto che il maggior magazine tedesco Metal Hammer definisce i Rod Sacred “la miglior Band emergente in Europa”. Decine di Radio e giornali sia italiani che stranieri richiedono interviste ed interventi. Segue un periodo di stallo e l’uscita dal gruppo di Vargiu poi, nel 1996 la ripresa, uno stile più aggressivo, il ritorno dello stesso Vargiu alle chitarre, l’ingresso di Alex Ledda alla voce e Ricky Sedda alla batteria e il nuovo disco Sucker of Soul’s. Nel 1997 davanti alle richieste della casa discografica (che pretendeva un trasferimento a Londra), Onnis chiude il capitolo Rod Sacred. Dopo la parentesi Rolling Gangster, nel 2013, ecco la nuova rinascita. L’esibizione di agosto a Bolotana (otto brani per mezz’ora di musica acclamatissima) ha mostrato un gruppo affiatato ed energico, perfettamente in linea con i tempi, con piena padronanza del palco e una presenza scenica coinvolgente, agevolata da una continua interazione con il pubblico. La potente voce di Marras si è fusa completamente con i virtuosismi di Pregio alla batteria, le chitarre di Vargiu e Carboni, e il basso di Onnis. La terza vita dei Rod Sacred può ufficialmente cominciare.

Federico Fonnesu

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