Ricerca scientifica come motore di sviluppo, il convegno alla Fondazione di Sardegna

“Bisogna scommettere sul capitale umano e sulla possibilità dei giovani ricercatori di tornare nell’Isola”, dice Micaela Morelli, professore ordinario di Farmacologia all’Università di Cagliari. La docente ci tiene a sottolineare questo concetto ed è uno dei punti su cui si concentrerà nell’ambito del convegno in programma venerdì 10 giugno – a partire dalle 17 – nella sala convegni della Fondazione di Sardegna a Cagliari. Il tema: “La ripresa dopo l’emergenza: il ruolo delle politiche per la ricerca”. Con ospiti di riguardo. In primis la senatrice a vita Elena Cattaneo (nella foto). Poi ancora il professore Antonio Musarò (Università La Sapienza di Roma), il professore Marco Onorati (Università di Pisa) e la professoressa Elisabetta Cerbai (Università di Firenze). L’incontro sarà introdotto e moderato da Antonello Cabras – ex presidente della Fondazione – e da Morelli. Il senso dell’iniziativa va cercato in particolare modo nell’idea della ricerca scientifica come motore di sviluppo e innovazione, di crescita culturale ed economica, da sostenere, valorizzare. Eppure in Italia – e nell’Isola – ancora troppo poco viene fatto, a livello di investimenti e di consapevolezza politica. “Formiamo tanti giovani, spendiamo soldi per farlo – dice Morelli – e poi queste persone vanno fuori a spendere le loro competenze. Non riusciamo a trattenerle”. Una perdita grave per la collettività che non riusciamo a colmare con arrivi “da fuori”. Ovvero, l’altro lato della medaglia della situazione problematica della ricerca. “In altre nazioni c’è equilibrio tra i giovani che partono e quelli che arrivano – prosegue Morelli -. Sono molto pochi quelli che vengono qui da noi, per tutta una serie di motivi. Per esempio gli stipendi: un dottorando che sta facendo ricerca prende la metà di quello che prenderebbe in Francia e in Germania. Poi c’è la questione del sapere che potrà accedere a fondi: i progetti non sono finanziati a sufficienza”. 

Nell’ambito del convegno di parlerà di Pnrr, messo in campo per favorire la crescita dopo l’emergenza pandemica: “Un’occasione unica per rimettere il comparto della ricerca al centro delle politiche del nostro Paese. Il Pnrr dovrebbe quindi diventare da occasione straordinaria ad occasione ordinaria per creare una tendenza alla crescita dell’investimento in ricerca”. E in questo senso è cruciale il ruolo della politica, la capacità di elaborare una strategia complessiva sugli investimenti e nello specifico sui criteri adottati per farli. “Il Pnrr vuole investire nella ricerca e nei giovani – dice Morelli -. C’è il desiderio, c’è la volontà politica. Ma non è sempre così. La Fondazione di Sardegna fa molto per la ricerca ed è per questo che abbiamo deciso di organizzare il convegno insieme a loro. Chi fa decisamente poco e non bene è la Regione. I fondi erogati dalla Fondazione, i progetti finanziati, sono sottoposti a valutazioni internazionali, e così abbiamo una buona dose di certezza che vengano scelti i progetti migliori. La Regione dà i fondi in maniera diversa. A volte perché nascono dal desiderio del politico di finanziare ricerche che ritiene possano essere importanti e magari non lo sono”. 

Secondo la professoressa, gli ambiti della ricerca su cui l’Isola riesce a raggiungere standard elevati sono diversi. “L’ambito della biomedicina è molto attivo, a Cagliari e Sassari – spiega -. Ma ci sono anche settori come l’energia, con ottimi filoni di ricerca. L’informatica, la cybersecurity. Tutti settori importanti, tra le università di Cagliari e Sassari e il Cnr”. La presenza della professoressa Cattaneo darà particolare lustro al convegno, che mira a sottolineare l’importanza della conoscenza e della ricerca per “indagare l’ignoto, lo sconosciuto, la frontiera – conclude Morelli -. Bisogna difendere il diritto alla ricerca e abbattere le barriere politiche. Soprattutto, far capire che non si può fare ricerca sulla base di pregiudizi o di informazioni senza base scientifica. Come è successo a suo tempo con stamina, o di recente con la biodinamica”. 

Contenuto in collaborazione con la Fondazione di Sardegna

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