Progetto ‘Fuoriclasse’,  Gianluca Vassallo racconta volti e storie dello Ied di Cagliari

Tre giorni di ricerca fotografica su corpi e visi, con l’obiettivo di restituire verità e stupore, per una riappropriazione dell’identità individuale e collettiva. È il senso di Fuoriclasse, il progetto di Gianluca Vassallo in collaborazione con IED Cagliari. 

L’artista e fotografo di San Teodoro, da martedì 24 a giovedì 26 giugno, sarà al lavoro a Villa Satta per realizzare un racconto fotografico della community IED, per dare un volto e un’identità alla scuola attraverso le persone che ne fanno parte ora o ne hanno fatto parte in passato. Studenti, docenti, ex studenti, staff. 

«Fuoriclasse – spiega Vassallo – è parte di uno dei corpi centrali della mia ricerca fotografica. Iniziata nel 2014 con Free Portrait, si è evoluta in decine di altri progetti, basati su un meccanismo di documentazione dellumanità che adotta un approccio formale egualitario, orizzontale, socialista. La fotografia di ritratto, storicamente utilizzata per magnificare il soggetto, in un mondo di soggetti automagnificati, si appropria di ciò che sfugge alla costruzione della nostra coscienza individuale e collettiva, lavorando sull’inatteso, sul tempo di mezzo che separa ciò che sappiamo di noi da ciò che vorremmo che gli altri di noi conoscessero».

Tutta la community di IED Cagliari è chiamata a prendere parte al progetto, per raccontare una storia nata nei primi anni ’90 a Villa Satta. Fuoriclasse si concluderà in autunno con una restituzione attraverso un allestimento espositivo realizzato dagli studenti del corso triennale in Interior Design, coordinato da Maurizio Bosa.

«La mia ricerca – aggiunge Vassallo – si concentra sul rifiuto del ritratto come strumento di rappresentazione a disposizione del soggetto per restituire verità, stupore e dignità al corpo che, nel tempo presente, viene oggettivizzato da ciascuno di noi, in funzione di una continua restituzione ai nostri occhi del modo in cui vogliamo essere intesi, memorizzati, perdendo così ogni relazione con ciò che siamo».

«Fuoriclasse – conclude l’artista – si inserisce nella mia ricerca e IED Cagliari, inteso come comunità che si confonde e influenza il mondo, è il soggetto perfetto, perché nulla più di un corpo creativo collettivo ha bisogno di consapevolezza, di fuggire dalla magnificenza e abbracciare la realtà, per poterla influenzare».

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