La prima lezione di Yoga interamente in sardo, “contro ogni pregiudizio e luogo comune”. L’iniziativa è stata portata avanti da Assemblea natzionale sarda a Putzu Idu, nel Comune di San Vero Milis, per provare a sfatare un mito: ovvero che “Il sardo non si possa usare in certi contesti perché non abbiamo un linguaggio tecnico per alcuni discorsi”.
La lezione è stata tenuta da Laura Salaris, linguista, attivista e conoscitrice delle tecniche di rilassamento orientali, nonché maestra di Yoga, che ha tradotto in lingua sarda la complessa terminologia che ruota intorno a questa pratica. L’evento ha avuto l’obiettivo di portare il sardo nelle pratiche quotidiane, anche in registri linguistici diversi dal solito, utilizzando lo Yoga come strumento di integrazione linguistica.
“A Santu Eru si è potuto respirare in sardo – raccontano i promotori -, seguire il ritmo e le richieste del corpo senza tralasciare la consapevolezza del rapporto che intercorre tra l’uomo e la terra, permettendo di ritornare alle radici, all’Io più profondo, e grazie alla lingua alla nostra identità di sardi”. La lezione è una degli eventi che l’Assemblea organizza per promuovere la lingua sarda, divulgarla, valorizzarla e sensibilizzare le comunità.