Sacro e profano, tradizione cristiana, poesia e canti antichi che si perdono a ritroso nel tempo, hanno riempito le mura granitiche della piccola chiesa di San Gavino, a Oniferi, in questa prima serata musicale di Onifestival che ha saputo coinvolgere l’intera comunità.
Alla sua prima edizione, la manifestazione (inaugurata giovedì 29 con un incontro tra artisti e ragazzi delle scuole, seguito dalla proiezione del docufilm “Ceolchuairt”) nasce con il proposito di indagare le forme canore appartenenti alla tradizione –sia isolana che internazionale- in un confronto dialogico e armonico tra culture e mescolanze di generi che guardano al futuro portando con sé la forza dirompente delle proprie radici.
A introdurre la serata di venerdì 30 novembre, la sindaca Stefania Piras e il parroco Aldo Cottu, che ha speso qualche parola sulla chiesa di San Gavino. Si sono esibite quattro formazioni tra gruppi a tenore e cori, a partire dai “padroni di casa” e promotori e ideatori del festival, il Tenore San Gavino di Oniferi, seguito dalla peculiare armoniosità del Cuncordu Lussurzesu e il Coro Gabriel di Tempio, con canti in latino e gallurese. In chiusura, il tenore dei giovani Tenore Onieresu, composto dai nuovi talenti del paese, poco più che ventenni: Giuseppe Cocco (sa voche), Andrea Daga (mesu voche), Antonio Medde (contra), Mario Puddighinu (bassu).
Il festival continua stasera, stessa location, con Trad-Innovazioni: evoluzioni della musica popolare. Saranno presenti i Tenore San Gavino di Oniferi, il sassofonista jazz Eugenio Colombo, il duo tromba e chitarra Elva Lutza insieme al cantante provenzale Renat Sette e la voce della canzone popolare ispanica Ester Formosa.