Praga, applausi per ‘Boches a beatbox’: canto a tenore ed elettronica si fondono

Si è conclusa tra gli applausi la prima tappa di ‘Boches a Beatbox’, un progetto che unisce il tradizionale canto a tenore con le forme musicali innovative e sperimentali che hanno tra i loro ambasciatori  l’armonicista Moses Concas e i Tenore San Gavino di Oniferi. L’apertura del progetto si è svolta tra il 26 e il 28 agosto a Praga, città della musica e della letteratura, storico riferimento culturale per intellettuali e che oggi vive una riscoperta dell’arte e della musica contemporanea anche grazie alla presenza di numerosi artisti di strada che popolano i vicoli e le piazze.

‘Boches a Beatbox’ nasce per volontà dell’associazione culturale nuorese L’Intermezzo, nell’ambito del bando Por-Fesr ‘IdentityLab 2’, con lo scopo di internazionalizzare la cultura sarda attraverso l’esportazione di iniziative che siano occasione di scambio culturale ed economico tra la Sardegna e altri Paesi. Oltre alla capitale della Repubblica Ceca, sono previste altre due mete tra ottobre 2019 e aprile 2020 Yangon (Myanmar) e New York (Stati Uniti). Tra i partner del progetto la cantina di Dorgali, la cooperativa pastori di Dorgali, Sardegna Travel di Antonio Costantino, la Camera di commercio di Praga, l’Istituto italiano di cultura, l’Ambasciata italiana di Yangon, l’Unione dei Comuni di Barbagia, Beyond Thirty Nine di Ciraco Offeddu, Sardinia Post e altri.

La mescolanza di due stili musicali diversi, arcaico e contemporaneo, ha rappresentato un’esplorazione delle potenzialità del canto antico con i ritmi hip-hop della beatbox alternato al bending dell’armonica a bocca. Il primo incontro si è tenuto al Jazz Dock di Praga, locale dedicato all’omonimo genere e situato in una caratteristica banchina, affacciata sul fiume Moldava, dove ogni giorno transitano battelli consentono a visitatori e residenti di muoversi lungo i corsi d’acqua e ammirare le meravigliose architetture della città.

Oltre due ore di musica, introdotte dalla presentazione bilingue (ceco e italiano) del progetto e del canto a tenore, spiegato da uno dei componenti del gruppo, Carmelo Pirisi. “I testi utilizzati nel canto a tenore rappresentano le vicende e la vita delle comunità agropastorali dell’interno. Questo canto ha una storia millenaria e abbiamo testimonianza nuragiche che portano a credere venissero associati da uno dei nostri strumenti più conosciuti e primitivi, le launeddas – commenta Pirisi – l’importanza di questa musica è stata messa in evidenza anche dall’Unesco che dal 2005 riconosce il canto a tenore patrimonio intangibile dell’umanità. Abbiamo una voce solista – che detta i tempi – e un coro di tre voci che, unite, tendono a formare un suono armonico unico nel suo genere. Ci sono due tipi di ritmiche ‘a sa seria’ più lineare che trae spunto dalla tradizione orale sarda, e ‘a ballo’ che prevede anche l’accompagnamento della danza”.

Con un pubblico già elettrizzato, è Moses Concas a cavalcare gli entusiasmi e proseguire con una performance stupefacente. Con un’eccezionale padronanza del suo strumento, utilizzato anche come base – grazie all’ausilio di una loop station- per produrre brani complessi e di grande effetto, il musicista quartese ha confermato ancora una volta la sua attitudine e passione per l’intrattenimento più autentico, quello di strada. Per la seconda serata, il gruppo a Tenore è intervenuto alla Camera di commercio e dell’industria italo-ceca dopo una conferenza organizzata dai rappresentanti locali.

Tra i relatori, lo stesso Giovanni Pirisi, sa contra dei tenore San Gavino di Oniferi, che ha voluto evidenziare l’importanza dell’esportazione della cultura isolana come elemento di congiunzione tra varie nazioni. Un fattore determinante per un turismo sostenibile, una modalità che permette ai visitatori di conoscere le tradizioni ed esperire una forma di viaggio senza adagiarsi su luoghi comuni ad uso e consumo di un immaginario della Sardegna troppo spesso ancorato al paesaggio e al turismo balneare. L’occasione ha dato modo ai partecipanti di trattenersi per un aperitivo con protagonisti i vini, formaggi e salumi dorgalesi.

L’ultima giornata ha condotto gli artisti all’Istituto Italiano di Cultura di Praga. All’interno della meravigliosa cappella barocca, la direttrice Alberta Lai, appena nominata, si è dichiarata felice e orgogliosa di iniziare questo mandato proprio con un evento di enorme valore che rappresentasse a pieno la sua terra.

Martina Serusi

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