Sarà lutto cittadino domani a Torino per i funerali di Piero Angela. La città rimarrà in silenzio per ricordare il giornalista che ha fatto entrare la scienza, ma anche la storia, le curiosità e la cultura in genere, nelle case degli di tutti gli italiani. Piero Angela era legato alla Sardegna e alla sua storia, lo confermano i tanti premi ricevuti, da quello della fondazione Mont’e Prama di quest’anno al ‘Costa Smeralda’ che gli era stato conferito ad aprile del 2019, quando per la prima volta il giornalista e scrittore, visitò un nuraghe. La conoscenza della Sardegna è stata accompagnato dal jazz, grande amore del giornalista scomparso, e dalla tromba di Paolo Fresu.
Il jazzista di fama mondiale, fondatore e direttore artistico del festival Time in jazz, lo ha ricordato in un suo intervento pubblicato ieri su ‘La Stampa’. “La prima volta che ho conosciuto Piero Angela è stato quando mi invitò, credo fosse il 2010, a Superquark”, ricorda Fresu nel suo intervento.
Il musicista riporta alla memoria ogni momento trascorso con Piero Angela che andò lui stesso a prenderlo in albergo per portarlo negli studi Rai a registrare la puntata. Fu l’inizio di un rapporto andato avanti fino a pochi mesi fa: “Mi richiamò ancora in trasmissione, perché, mi disse, era felice di suonare con me – scrive Fresu -. In seguito ci siamo scritti e sentiti per telefono diverse volte: a ogni mio messaggio Whatsapp rispondeva puntualmente una sua telefonata, segno che probabilmente non amava questo sistema di comunicazione”.
Tre anni fa Fresu propose al giornalista di diventare presidente onorario dell’associazione “Il jazz va a scuola” di cui allora era presidente, ma rifiutò “temeva di non potersene occupare come avrebbe desiderato. L’ultima volta ci siamo sentiti tre mesi fa perché gli annunciavo il conferimento del premio Fondazione Mont’e Prama per i primi giorni di luglio: ma non poté essere presente”.
Il musicista sardo ricorda le chiacchierate fatte con Piero Angela sulla musica, che aveva studiato, e sul jazz. “Con Piero Angela se ne va sicuramente un pezzo di quella Italia migliore della quale abbiamo sempre di più bisogno – scrive Fresu – se ne va non solo l’illuminato intellettuale, ma anche un piccolo pezzo della storia della nostra musica jazz, cosi ricca e cosi importante”. In rete sono tanti i video con il piccolo concerto a Superquark di Paolo Fresu e Piero Angela, ma anche della trasmissione del 2010.