A passi di danza nel mito per il fascino di Atlantide firmato Mvula Sungani

Tutto il fascino e il mistero di “Atlantide” nell’immaginifica creazione del coreografo italo-africano Mvula Sungani che arriva questa sera (domenica 15 luglio) alle 20 al Teatro Romano di Nora (dopo il debutto di sabato. Lo spettacolo, all’Anfiteatro di Tharros sotto le insegne del CeDAC – in collaborazione con Dromos, fa parte del terzo appuntamento del XXXVI Festival La Notte dei Poeti organizzato dal CeDAC. La magia delle danze di terra e di mare in un simbolico incontro tra culture sulla leggendaria isola sommersa, per un avvincente racconto per quadri interpretato dall’étoile Emanuela Bianchini con i solisti della Mvula Sungani Physical Dance (Damiano Grifoni, Giulia Francescotti, Sofia Macinanti e Jessica Naddeo) sulla colonna sonora scritta ed eseguita dal vivo da Mauro Palmas. Un viaggio fantastico sul filo delle emozioni, riflesso di un itinerario interiore alla ricerca di se stessi, tra echi del Mediterraneo, per una riflessione che parte dagli antichi miti per trasfigurarli con una sensibilità contemporanea, affidando alle geometrie di corpi in movimento nello spazio l’arduo compito di rappresentare sulla scena il complicato gioco delle passioni. Tra realtà e invenzione, Mvula Sungani propone la sua visione della storia e delle storie del mondo, mettendo l’accento sulla ricchezza che scaturisce dalla diversità, sull’importanza del dialogo e dell’ascolto dell’altro per la crescita individuale e collettiva, pur salvaguardando la propria memoria e identità.

Se per chi si accinge ad abbandonare la propria patria, per necessità e per semplice spirito d’avventura, sono fondamentali le radici e i legami per non smarrirsi in un altrove, l’ospitalità e l’accoglienza dello straniero sono un segno di civiltà – dal tempo degli antichi greci, e pure dei fenici, quando il mare nostrum era preziosa via d’acqua, più che invalicabile confine. Una moderna “Atlantide” – un’isola felice dove regna l’armonia tra gli uomini – rivive sulla scena come metafora “profetica” di una pacifica convivenza tra i popoli, nel rispetto reciproco, senza per questo tradire la cultura e le tradizioni, ma anzi rinnovando il mito di una perduta età dell’oro. Tra atmosfere oniriche e l’intrecciarsi di danze e musiche popolari e coreografie e sonorità contemporanee, con tutta l’energia della sua Physical Dance, che fonde l’eleganza della danza classica al rigore delle arti marziali, l’astrazione del gesto e le acrobazie circensi, Mvula Sugani propone una narrazione (meta)fisica e coinvolgente in un’inedita rilettura del mito in chiave originale e perfettamente attuale, di grande suggestione.

 

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