Parlare di salute mentale grazie a un film, ‘Nero’ di Roberto Pili proiettato al San Giovanni di Dio

Un’occasione di confronto e sensibilizzazione sul delicato legame tra creatività e salute mentale è stata data ieri dalla proiezione del docufilm Profondo Nero, diretto da Roberto Pili e prodotto da Francesco Pili nel Centro di Psichiatria di Consultazione e Psicosomatica dell’Ospedale San Giovanni di Dio, diretto dal professor Mauro G. Carta. L’incontro ha evidenziando come l’arte possa trasformarsi in un potente strumento di resilienza e inclusione sociale.

Al centro del film, la storia di Davide Lai, in arte Nero, storico writer sardo, la cui esperienza personale dimostra il valore terapeutico del writing e della cultura hip hop nel superamento delle difficoltà.

La proiezione ha dato vita a un dialogo costruttivo tra esperti del settore sanitario, protagonisti e pubblico, approfondendo il ruolo delle professioni mediche e sociali nel supporto alle persone più vulnerabili. Un momento di riflessione e consapevolezza che ha messo in luce la necessità di un approccio interdisciplinare alla salute mentale, capace di integrare espressione artistica e supporto psicologico.

“La Sardegna è attualmente la regione italiana con il più alto numero di suicidi – ha detto il professore Carta -. Dal 2019 al 2022 la nostra è stata la regione con l’aumento più significativo della mortalità (+22% contro l’11% della Lombardia), oggi probabilmente è peggio, e in gran parte le morti sono legate al fatto che le persone rinunciano a curarsi”.

Il cast di Profondo Nero annovera alcune delle figure più influenti della scena hip hop italiana, tra cui DJ Ice One, Kaos One e Danno, che con la loro presenza hanno contribuito a rafforzare il messaggio del film. Al loro fianco, professionisti della salute mentale come il Dott. Alessandro Montisci e la presidente dell’A.S.A.R.P. Gisella Trincas, testimoni di un impegno costante nel perseguire queste importanti tematiche. L’evento ha confermato l’importanza di iniziative culturali che, attraverso il linguaggio universale dell’arte, contribuiscono ad abbattere i pregiudizi sulla salute mentale e a promuovere una società più inclusiva e consapevole.

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