Oniferi ‘paese aperto’ al mondo, torna Onifestival con il meglio del canto a tenore

La celebrazione della musica tradizionale, con il canto a tenore in particolare, e l’incontro con espressioni artistiche di altri contesti nazionali e internazionali. Torna a Oniferi, centro della Barbagia, Onifestival, la rassegna musicale e culturale che si spalmerà quest’anno in tre giornate: il 3 e 4 dicembre (date che coincidono con l’appuntamento di Cortes apertas) e il 17 dicembre.

In Barbagia il canto a tenore conta ancora su numerosi interpreti: un’espressione identitaria e unica che attraversa e unisce le generazioni. Onifestival è un progetto dell’associazione Tenore San Gavino di Oniferi che ha trovato la giusta sintonia, la stessa modulazione di frequenza, nell’amministrazione comunale del paese nel promuovere un appuntamento singolare.

Il programma
Si parte sabato 3 in piazza Sant’Anna, alle 18, con la rassegna di canto a tenore e di musica polifonica con i tenore San Gavino di Oniferi, il tenore Sos battor moros di Fonni, Su riscattu di Lodè, il Sant’Elene di Dorgali e il coro Paulicu Mossa di Bonorva.
Il giorno successivo, domenica 4 dicembre, sempre in piazza Sant’Anna, va in scena la rassegna di canti Logudoresi a chitarra con i cantautori Pino Masala, Franco Figos, Marco Manca accompagnati alla chitarra da Bruno Maludrottu.
Alle 19 e 30 si prosegue con il gruppo di musica etnica composto da Federico Di Chiara (voce), Paride Peddio (organetto) e Fabio Calzia (chitarra).
Per la terza data in cartellone, quella del 17 dicembre, gli ospiti sono il gruppo siciliano degli Unavantaluna (18 e 30, chiesa di San Gavino). Si tratta di una formazione che abbina repertori tradizionali a suoni contemporanei.

Per Onifestival alla parte più prettamente spettacolare verrà di nuovo abbinata una più scientifica, saranno così gli stessi artisti e musicisti, con l’aiuto di esperti etnomusicologi a raccontare la loro musica evidenziando l’attività di ricerca e il rapporto fra la musica di tradizione orale e le sue evoluzioni.

I tenore di San Gavino.

“Sposiamo perfettamente il concetto di confronto e di collaborazione con diverse realtà. L’idea di un paese ‘aperto’ che sia permeabile a nuove iniziative nel campo culturale risponde al nostro credo. Così come valorizzare anche con iniziative di questo tipo le nostre ricchezze ambientali ed archeologiche è sicuramente un fattore critico di successo in cui credere e continuare ad investire, malgrado le oggettive difficoltà che attraversano i piccoli comuni dell’isola e delle zone interne in particolare”, ha dichiarato il sindaco di Oniferi, Davide Muledda. “Lingua, cultura e ambiente sono alla base del nostro patrimonio e per questi valori continueremo a batterci e a creare animazione”, ha aggiunto.

Onifestival propone anche attività di riscoperta delle tradizioni locali, messe a confronto con la cultura di altri paesi del mondo, dando vita a un appuntamento che ha una peculiarità unica nel circuito delle rassegne e dei festival musicali isolani. “Il progetto Onifestival rimarca il connubio tra tradizione e innovazione che può essere il nostro punto di forza. Anche in questa edizione lavoreremo alla divulgazione dell’iniziativa tramite gli strumenti della tecnologia digitale, certi che la programmazione attenta può essere resa fruibile come proposta che si colloca anche fuori dai canoni commerciali e folkloristici”, ha detto Giovanni Pirisi dell’associazione e del Tenore San Gavino.

Onifestival è stato ideato dall’associazione culturale San Gavino di Oniferi, costituita nel 2001, impegnata ormai da molti anni nella pratica e nella diffusione del canto “a tenore”, con la finalità di valorizzare il patrimonio musicale, letterario e linguistico della Sardegna. Fanno parte del gruppo i fratelli Francesco, Giovanni e Carmelo Pirisi, rispettivamente boche, contra e mesu boche, più il bassu Giuseppe Brau) ha da sempre privilegiato nello svolgimento della sua attività l’impegno e le proposte nelle quali – anche nella partecipazione a manifestazioni di livello internazionale (Università di Taipei, Parigi, Valladolid, Roma, Conservatorio di Lione, Istituto Italiano di cultura di Los Angeles, Convegno e concerto su Pietro Sassu, Sassari) – attraverso l’espressione del canto si evidenziasse tutta la ricchezza della poesia, della letteratura e della lingua per l’affermazione di quella identità sarda minacciata e indebolita da modelli socio-culturali che tendono a soffocarne la peculiarità e la bellezza.

A Parigi, in occasione della classificazione del canto a tenore quale patrimonio intangibile dell’umanità, ha rappresentato il canto a tenore esibendosi davanti alla Commissione Unesco e partecipando ai gruppi tematici che hanno portato l’assegnazione del prestigioso riconoscimento.

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