Oniferi, il borgo del canto a tenore: ecco il festival che celebra musica e storia

Si è sollevato questo pomeriggio il sipario su Onifestival, l’appuntamento di Oniferi dedicato al canto a tenore. Oggi la prima delle tre giornate. Si continua domani, 4 dicembre, anche con la diretta streaming che si può seguire pure dalle pagine sociale di Sardinia Post. L’ultima giornata di eventi è programmata per sabato 17. A confronto ci sono musiche, identità e tradizioni.

Questo weekend coincide con il circuito di Cortes apertas che apre il paese ei suoi angoli più suggestivi ai visitatori. Sarà un viaggio nella storia di Oniferi, antico borgo, e tra i i tesori dell’archeologia, ma protagoniste sono anche le nuove generazioni con la loro voglia di costruire un percorso di riscatto.

“Onifestival, nasce con la volontà di dare vita a un appuntamento che fondi le sue radici nella musica tradizionale e nel canto a tenore in particolare, ma che accolga allo stesso tempo espressioni artistiche di altri contesti nazionali ed internazionali – si legge nella presentazione dell’evento – Con questa chiara mission Onifestival ha preso forma nel 2018, grazie ad un progetto dell’associazione tenore San Gavino di Oniferi che ha portato avanti le attività in sinergia con l’Amministrazione comunale”.

Gli eventi sono iniziati alle 18, in piazza Sant’Anna (nella foto di copertina), con i tenore San Gavino di Oniferi, il tenore Sos battor moros di Fonni, Su Riscattu di Lodè, il Sant’Elene di Dorgali e il coro Paulicu Mossa di Bonorva.

Domani, sempre alle 18 e nella stessa piazza, va in scena la rassegna di canti logudoresi a chitarra con i cantautori Pino Masala, Franco Figos, Marco Manca accompagnati alla chitarra da Bruno Maludrottu. Alle 19 e 30 si prosegue con il gruppo di musica etnica composto da Federico Di Chiara (voce), Paride Peddio (organetto) e Fabio Calzia (chitarra).

In questa edizione, per la terza data in cartellone, quella del 17 dicembre, arriva il gruppo siciliano degli Unavantaluna (18 e 30, chiesa di San Gavino).  Si tratta di una formazione che abbina repertori tradizionali a suoni contemporanei.

Come si consueto, Onifestival abbina gli spettacoli a una parte più scientifica: saranno gli stessi artisti e musicisti, con l’aiuto di esperti e etnomusicologi, a raccontare la loro musica evidenziando l’attività di ricerca e il rapporto con la tradizione orale e le sue evoluzioni.

Dunque l’appuntamento di Oniferi si conferma come “un festival che punta sulla continuità, dopo la riuscita delle prime tre edizioni, con la prosecuzione dell’attività di riscoperta delle tradizioni locali, messe a confronto con la cultura di altri paesi del mondo”. Il risultato è un evento che “ha una peculiarità unica nel circuito delle rassegne e dei festival musicali isolani”.

L’associazione culturale San Gavino di Oniferi, costituita nel 2001, è impegnata ormai da molti anni nella pratica e nella diffusione del canto “a tenore”, con la finalità di valorizzare il patrimonio musicale, letterario e linguistico della Sardegna. Fanno parte del  gruppo  i fratelli Francesco, Giovanni e Carmelo Pirisi, rispettivamente boche, contra e mesu boche, più il bassu Giuseppe Brau.

Il quartetto ha da sempre privilegiato, nello svolgimento della sua attività , l’impegno per veicolare anche la ricchezza della poesia sarda, la letteratura e la lingua attraverso cui si “afferma quell’identità sarda minacciata e indebolita da modelli socio-culturali che tendono a soffocarne la peculiarità e la bellezza”. A Parigi, in occasione della classificazione del canto a tenore quale patrimonio intangibile dell’umanità, i Tenore San Gavino di Oniferi si sono esibendosi davanti alla Commissione Unesco dando un contributo decisivo all’assegnazione del prestigioso riconoscimento.

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