“Un’emozione visiva”. Così gli archeologi impegnati nella campagna di scavi a Nora hanno definito la scoperta di “un raffinato balsamario” dalla tomba 62. Il reperto è “un babbuino che regge un vaso, un canopo egizio, che a sua volta ha una rana sulla sua sommità, dalla cui bocca si diffondeva il profumo“. Nora, costa sud-ovest della Sardegna, amministrativamente Comune di Pula, era uno dei più importanti empori del Mediterraneo, “crocevia tra Oriente, Europa e Africa settentrionale”.
La nuova scoperta è pubblicata sul sito Archeo Reporter e documenta “le connessioni tra popoli e merci nel Mediterraneo “, scrivono ancora gli archeologi. La tomba 62 è stata scavata a settembre. Il balsamario “è di sicura provenienza orientale, forse direttamente dall’Egitto, dall’area del delta del Nilo, oppure attraverso le rotte dall’isola di Rodi”. Di certo si tratta di “un reperto di grande prestigio”, datato alla fine del VII secolo avanti Cristo. A Nora, insieme agli archeologi stanno lavorando anche i dottorandi dell’Università di Padova. Il ritrovamento del balsamario non è l’unico fatto in questa nuova campagna di scavi.
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