Isole che parlano, al via col clarinetto di Pastorino e la voce punk di Leila Martial

Era evidentemente emozionato Matteo Pastorino, il 31enne musicista cagliaritano che, ieri sera, venerdì 31 agosto, si è esibito davanti a un’onda silenziosa di pubblico, proprio ai piedi della Tomba dei Giganti “Coddu Vecchju”, ad Arzachena, per la serata inaugurale del Festival Isole che parlano.

Una location di rara bellezza, che ha incantato i tanti ascoltatori, complici le note di un solo per clarinetto, unite all’improvvisazione e agli arrangiamenti in elettronica del suono. All’ora del tramonto, circondati da larghe distese di vitigni Capichera, Pastorino ha catturato il pubblico come in un’onda ipnotica, eseguendo dal vivo diversi brani del suo ultimo lavoro discografico Suite For Modigliani, un vero e proprio omaggio al pittore. “Mi sono ispirato a lui perché a differenza di tanti altri, è stato capace di non farsi influenzare dalle mode, ma ha sintetizzato in un modo tutto personale l’arte di quegli anni – ha detto-. Io vorrei fare lo stesso, vorrei mettere in musica le impressioni e l’emozioni che l’arte e la vita mi hanno regalato. Spero di esserne all’altezza”. E a giudicare dai lunghi applausi, Pastorino sembra aver proprio colto nel segno.

Poche ore dopo, archiviato un piccolo aperitivo campestre, cambio di palcoscenico per la fedele platea festivaliera (“Abbiamo un pubblico talmente affezionato che numerosi stazzi sono affittati in questo periodo anche con un anno di anticipo” conferma Paolo Angeli, direttore del festival assieme al fratello Nanni): alle 21.30, nel cuore del centro storico di Arzachena l’appuntamento era sul sagrato della chiesa di Santa Lucia con la voce di Leila Martial e il suo gruppo francese, quello dei Baa Box. Leila Martial è tra le vocalist jazz più eclettiche della scena europea, capace di unire la forma canzone, la musica improvvisata e il rock sperimentale. Grande affiatamento coi suoi musicisti, il batterista e human bass Eric Perez e Pierre Tereygeol alle chitarre. Nonostante le raffiche di maestrale, il gruppo ha offerto quasi due ore di musica “multi-direzionale” fondata sul groove, buone dosi di energia punk e molta improvvisazione dando vita ad una proposta musicale originalissima sempre ai confini tra elettronica e sperimentazione.

 

Donatella Percivale

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