Musica tradizionale, torna Onifestival: applausi per il canto a tenore in chiesa

Il primo esperimento di Onifestival ha ottenuto lo scorso anno un ottimo riscontro, convincendo il Tenore San Gavino di Oniferi a proporre una seconda edizione della manifestazione dedicata al canto popolare e alla musica tradizionale. L’obiettivo è quello di creare legami e incroci tra sonorità e canti appartenenti a tradizioni differenti, dalla Sardegna al sud Italia sino al Nord Africa e vicino oriente. Il canto a tenore pur nella sua millenaria storia riesce a trovare una sua nicchia nel contemporaneo, riportando la poesia del mondo agropastorale che rimane fedele alle sue tematiche e radici senza risultare anacronistica.

Dopo l’anteprima nella sala consiliare del Comune, è la parrocchia di San Gavino a Oniferi a ospitare il primo concerto, “Polifonie di Sardegna”. Due formazioni a tenore e due cori si sono alternati per alcune ore nella piccola chiesa tardomedievale. Ad aprire e chiudere la serata, il Tenore San Gavino di Oniferi composto dai fratelli Francesco, Carmelo e Giovanni Pirisi, insieme al bassu Giuseppe Brau, seguiti dai Cantores de Garteddì, il Tenore Battor Moros di Fonni e il Coro Padentes di Desulo. Vestiti con abiti tipici, i gruppi hanno proposto alcuni classici, dalla poesie di Montanaru “A tie Barbagia mia” – immancabile nel repertorio dei desulesi; canto per il rito de s’iscravamentu (la deposizione di Cristo dalla croce) per il canto a cuncordu dei baroniesi di Galtellì; la nascita di Cristo cantata dal tenore di Fonni sino a quelli più goliardici o di vita quotidiana proposti dai quattro gruppi. Il silenzio che ha accompagnato le esibizioni si è spezzato solo sul finale, tra applausi, momenti di scambio e convenevoli tra i presenti e i cantori.

Onifestival proseguirà nel pomeriggio di sabato, in concomitanza con la prima giornata di Autunno in Barbagia . La chiesa di San Gavino, dalle 15,30 lascia il timone all’etnomusicologo e compositore Sandro Fresi insieme alla formazione Iskelu, Elikes 4tet.

Martina Serusi

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