Museo Nivola, Paci: “Arte e cultura antidoti contro spopolamento”

Passa anche dalla cultura la rinascita delle zone interne della Sardegna. Un “antidoto” contro lo spopolamento capace di creare attrazione turistica e dunque ricadute economiche e occupazionali, in cui la Giunta regionale crede e su cui continuerà a investire fortemente, l’ha assicurato l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, inaugurando la prima personale italiana di Bettina Pousttchi, “Metropolitan Life”, alla presenza del sindaco di Orani, Antonio Fadda, della presidente della Fondazione Nivola, Giuliana Altea, e della direttrice Antonella Camarda.

“La cultura, l’arte, la valorizzazione delle tradizioni sono componenti sempre presenti nei progetti di programmazione territoriale che ci vengono presentati. Attraverso la cultura si custodisce il passato e ci si apre al futuro, se si riesce a valorizzarla e renderla elemento di attrazione per il turismo – ha sottolineato Paci – . Qui siamo in un territorio che presidia con cura le sue tradizioni, la sua storia, il suo passato, ma allo stesso tempo vuole esplorare il mondo e contaminarsi con altre culture, anche richiamando giovani artisti stranieri che nonostante le distanze, non solo geografiche, riescono a inserirsi perfettamente in questo contesto. L’esperimento, molto ben riuscito, che fa oggi il Museo ospitando la personale di un’artista così ‘metropolitana’, è la dimostrazione che l’apertura al mondo è la strada vincente per valorizzare il proprio passato. Del resto lo insegna lo stesso Nivola: volato negli Stati Uniti, ha costruito lì la sua fortuna ma nella sua vita sono rimaste sempre presenti quelle radici sarde che il mondo ha conosciuto attraverso le sue opere”.

Prima di inaugurare la mostra, l’assessore Paci ha visitato il Museo dedicato all’opera di Costantino Nivola, figura importante del contesto internazionale incentrato sulla “sintesi delle arti”, l’integrazione tra arti visive e architettura, e personaggio chiave degli scambi culturali tra Italia e Stati Uniti del secondo Novecento. Il Museo possiede una collezione permanente di oltre 200 sculture, dipinti e disegni dell’artista oranese e organizza mostre temporanee incentrate sul rapporto fra arte, architettura e paesaggio. “È molto bello vedere qui culture così diverse che si intrecciano: abbiamo un patrimonio etnografico, musicale, letterario unico al mondo che dà una forte connotazione alla nostra comunità. Facciamolo conoscere, apriamoci al mondo, richiamiamo viaggiatori che vogliono vivere un’esperienza unica: la globalizzazione, se ben giocata, può essere per queste zone una occasione molto importante, grazie a una domanda di turismo da parte di milioni di persone che vogliono diversificazione. Noi, con le nostre aree interne, possiamo offrire tutto questo”, ha sottolineato Paci.

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