Mostre, spazio al barocco con ‘Les Italiens e i Francesi’

A Quartu Sant’Elena apre oggi una mostra, frutto di una ricerca incrociata tra l’immensa collezione del Louvre e la ricca collezione del Cà La Ghironda, che include sei artisti che hanno incarnato l’incontro tra le tradizioni di Italia e Francia tra il Seicento e il Settecento. Si intitola ‘Les Italiens e i Francesi’ l’esposizione in programma negli spazi dell’Ex convento, tutti i giorni sino al 2 marzo 2025, con orari di apertura dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19. Sono previste visite guidate il sabato – la mattina alle 9, alle 10 e alle 11 e il pomeriggio alle 16, alle 17 e alle 18 – e la domenica su prenotazione.

Il progetto e allestimento sono curati dal Museo Magmma di Villacidro con la direzione artistica di Walter Marchionni. Tra i numerosi artisti del museo parigino ne sono stati individuati alcuni presenti nella straordinaria collezione dell’area museale bolognese: Valerio Castello, Jean Jouvenet, François Verdier, Domenico Maria Muratori, Francesco Trevisani e Marcantonio Franceschini.

“Dopo il successo degli anni scorsi, con protagonisti Goya, Piranesi, Dürer, per
questa esposizione – commenta il curatore Walter Marchionni -. portiamo a Quartu l’eccellenza di diversi pittori esposti anche al Louvre, dove sono presenti tante opere italiane, anche a seguito di una progressiva depredazione del nostro patrimonio artistico. ‘Les Italiens e i Francesi’ rievoca appunto questo connubio controverso tra gli artisti italiani, che sono stati spesso primattori assoluti, e quelli francesi, che hanno sempre desiderato primeggiare”.

“L’arte è sempre inclusiva, per sua natura non separa ma integra, anche quando non
riusciamo ad apprezzarla perché non decifriamo immediatamente il messaggio, perché ci permette comunque di interagire, di ‘dialogare’ con quell’oggetto e produrre stimoli nella ricerca di risposte – spiega il sindaco Graziano Milia -. È quindi un’opportunità per riflettere su se stessi e sul mondo che ci circonda. È un momento di crescita. Ecco perché abbiamo rinnovato il nostro impegno con una mostra di questo livello. Nonostante la nostra vicinanza a Cagliari, anche la nostra città, che rappresenta la terza realtà della Sardegna, può deve ospitare iniziative di questa portata”.

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