Man, nuovo sguardo sul ‘900 sardo. Focus sull’arte di Anna Marongiu

Le sue opere prediligono “toni ironico-giocosi, ma senza escludere scenari anche cupamente drammatici”. Uno dei tratti peculiari della sua arte, spiega il direttore del Man di Nuoro Luigi Fassi, “in un’alternanza che testimonia uno sguardo libero e in dialogo con temi e argomenti di respiro nazionale ed europeo”. Si parla di Anna Marongiu, artista cagliaritana (nata nel 1907, morta giovanissima a Ostia nel 1941) di cui il museo barbaricino propone un’ampia retrospettiva che si potrà visitare fino al 12 gennaio 2020. La mostra è accompagnata da un’altra esposizione dedicata all’arte sarda del Novecento: L’ombra del mare sulla collina, con opere della collezione permanente del Man, curata da Fassi ed Emanuela Manca.

L’intero progetto espositivo intende presentare la ricchezza e l’eterogeneità del panorama artistico sardo lungo il corso del secolo scorso, da un lato riscoprendo i disegni e i cicli illustrativi di Marongiu, tra le artiste sarde più affascinanti e al contempo dimenticate, dall’altro valorizzando la collezione permanente del museo, che conta un ricco e variegato corpus di opere tra disegni, pitture, sculture e film. Dopo una serie di mostre che hanno attivato una riflessione sul ruolo della Sardegna nei flussi culturali, sociali e politici del Mediterraneo, il Museo riparte ora dalle proprie radici con spirito di ricerca e valorizzazione, per guardare con occhi nuovi al contemporaneo.

Il percorso espositivo si sviluppa attorno a tre cicli di illustrazioni dedicati a capolavori della letteratura realizzati da Marongiu tra il 1926 e il 1930: la serie completa delle tavole di Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare (1930), le illustrazioni de I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni (1926) e le tavole de Il Circolo Pickwick di Charles Dickens (1929). Quest’ultimo lavoro, composto da 262 tavole realizzate a inchiostro e acquerello, costituisce il cuore della retrospettiva: in prestito dal Charles Dickens Museum di Londra è oggi, a novant’anni dalla sua realizzazione, per la prima volta visibile in un museo.

Marongiu, prematuramente scomparsa in un incidente aviatorio a Ostia, è una delle figure più originali e al tempo stesso dimenticate della scena artistica sarda della prima metà del Novecento. Dopo gli studi a Roma e la frequentazione dell’Accademia Inglese nella capitale, Marongiu intraprese un percorso artistico che ha attraversato con grande capacità di sperimentazione molteplici tecniche come il disegno, la penna, l’acquaforte, l’olio, il bulino. Il suo registro linguistico, caratterizzato da una forte espressività del segno, si muove tra l’umoristico e il drammatico, il comico e il mitologico, trovando originalità e vigore in tutte le tecniche da lei adoperate.

In parallelo ci sarà una mostra di opere della permanente del museo, che racconta in modo nuovo più di un secolo di arte in Sardegna attraverso un variegato corpus di disegni, pitture e sculture. Il percorso ricostruisce le vicende artistiche del Novecento sardo attraverso alcune delle opere più rappresentative della collezione e prosegue fino al presente instaurando uno stretto dialogo con diversi autori contemporanei.

È un’opera di Mauro Manca a dare il titolo alla mostra, scelta in ragione del netto spartiacque che essa segna tra le esperienze figurative e quelle astratte: unanimemente ritenuta il passaggio cruciale per l’apertura, nel secondo dopoguerra, degli orizzonti dell’arte moderna in Sardegna, L’ombra del mare sulla collina dell’artista sassarese è lo snodo intorno a cui ruota l’intero progetto espositivo. La mostra racconta l’eterogeneità della storia artistica sarda, innesta tra loro mondi e stili diversi, tradizioni e sperimentazioni, e svela le nuove acquisizioni di Aldo Contini e Mario Paglietti. Tra gli artisti in mostra si annoverano alcune delle figure chiave per l’elaborazione dei diversi canoni espressivi che hanno caratterizzato la scena artistica sarda dal Novecento a oggi: Edina Altara, Antonio Ballero, Alessandro Biggio, Giuseppe Biasi, Giovanni Campus, Teodorico Cavallazzi, Cristian Chironi, Francesco Ciusa, Giovanni Ciusa Romagna, Aldo Contini, Mario Delitala, Francesca Devoto, Salvatore Fancello, Dino Fantini, Gino Frogheri, Vincenzo Grosso, Caterina Lai, Maria Lai, Mauro Manca, Melkiorre Melis, Wanda Nazzari, Costantino Nivola, Mario Paglietti, Rosanna Rossi, Giacinto Satta, Vincenzo Satta, Tona Scano, Antonio Secci, Bernardino Palazzi. (Foto di Pierluigi Dessì, Confinivisivi)

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