La musica, intesa come viaggio tra le note e i colori che trasmettono i suoni degli strumenti musicali. E’ il tema centrale della mostra che si terrà dal 1 ottobre al 30 novembre 2024 a Palazzo Doglio che diventerà una ‘galleria di colori’ ospitando 12 opere del pittore e incisore olandese René Rijnink. ‘L’orchestra’, appunto, è il titolo del percorso espositivo scelto dall’artista e dal curatore della mostra, Mirco Renzetti, appositamente per Palazzo Doglio.
Dodici lavori realizzati nell’ultimo anno apriranno una finestra sul mondo artistico di René dove le figure, gli sfondi, i colori vengono miscelati in un un continuo intreccio tra realtà e sogno. Il quotidiano assume quasi una visione surreale in cui ognuno può riflettersi, ritrovarsi o perdersi all’infinito. “Non cerco di dipingere la realtà, ma la follia della realtà, quella dei sogni, dei desideri e della fantasia”. Questo il messaggio che l’artista vuole lanciare. “Non è con gli occhi della ragione che si devono guardare le mie tele – suggerisce René – , ma con quelli della fantasia e della libertà d’espressione, per percepire il gioco, il sogno, l’immaginazione e la sensibilità del cuore. Le mie tele sono soprattutto dei flash del passionale, ma inutile, vagare dell’essere umano”.
Il percorso artistico del pittore e incisore olandese, iniziato quando era giovanissimo, nel corso del tempo si è arricchito di elementi moderni senza mai lasciare la tradizione classica dei grandi artisti della corrente espressionista e surrealista. La mostra realizzata per Palazzo Doglio vuole raccontare una parte importante dell’ultimo periodo produttivo come “l’atto di un concerto” che ancora non si è concluso.
“Per osservare meglio le opere di René bisogna cercare il loro lato poetico, senza soffermarsi su quello materiale e prosaico, per non perdere l’essenza – è il suggerimento del curatore della mostra Mirco Renzetti -. Non dimentichiamo che l’arte abbraccia diverse discipline come la musica, la letteratura, la filosofia, l’antropologia, la sociologia e anche la psicologia. Il filosofo soprattutto si pone delle domande e René nelle opere non fa altro che porsi degli interrogativi sull’essere e sul valore della ragione, oltre che della vita stessa”. E tornando alla mostra aggiunge: “La musica e la pittura per Renè sono due assi dello stesso binario: entrambe rivelano emozioni e immagini che ci conducono in luoghi onirici”.