‘Looking on’, quattro sarde a Ravenna. La foto è arte, lo scatto diventa poesia

“Guardare una cosa è ben diverso dal vederla. Non si vede una cosa finché non se ne vede la bellezza”. Così Oscar Wilde ci invitava, attraverso una diversa poetica dello sguardo, ad assumere un nuovo atteggiamento, che ci predisponesse all’irruzione del bello. È in questa immaginaria postura che nasce il progetto Looking On – Sguardi e prospettive sulla nuova fotografia italiana – che aprirà le porte al pubblico venerdì 3 maggio presso il Mar, Museo d’arte della città di Ravenna, inserendosi all’interno del programma del Festival di fotografia europea 2019.

Hanno partecipato alle rassegna quattro promesse sarde del mondo dell’arte. Silvia Loddo, storica dell’arte, nata ad Oristano, curatrice e co-organizzatrice della mostra. Elisa Medde, nata a Nuoro, editor di fotografia e curatrice. Valeria Cherchi, fotografa originaria di Sassari, nominata nel 2018 nell’annuale ‘Ones to watch’ del ‘British journal of photography’. Francesca Todde, fotografa, originaria di Selargius, co-fondatrice della casa editrice indipendente ‘Départ Pour l’Image’.

Il progetto Looking On è stato ideato da ‘Osservatorio fotografico’: una piattaforma sperimentale di ricerca sulla fotografia, i cui fondatori, Silvia Loddo e Cesare Fabbri, hanno un percorso professionale ed artistico che spesso si intreccia con la Sardegna ed il suo territorio. Se da un lato la Loddo è impegnata nella realizzazione della mostra ravennate, dall’altro le fotografie di Fabbri, in una selezione interamente dedicata all’Isola, sono esposte a Londra, presso la ‘Large glass gallery’.

Abbiamo chiesto a Silvia Loddo in che modo la Sardegna, la sua imponenza, affascinante e malinconica, enigmatica nella sua storia ed intrisa di cultura mediterranea, abbia formato il tuo sguardo di curatrice. “Forse è perché sono nata in un’isola che sono profondamente convinta che la geografia e i paesaggi in cui cresciamo abbiano una grande influenza sul nostro modo di pensare e soprattutto di guardare – dice -. Come scriveva Grazia Deledda ‘siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri’ che sicuramente hanno nutrito il mio sguardo di attenzione e pazienza. Come tanti ne ho scoperto il grande valore andando via. Per poi tornare sempre più spesso a cercare semplice ma indispensabile nutrimento”.

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Looking On, come suggerito dal titolo, è un invito all’osservazione contemplativa. Un attivo esercizio di pazienza e quieta insistenza che resiste alla frenesia contemporanea, dall’effimero susseguirsi di veloci suggestioni. Attraverso il percorso di mostra il visitatore sarà invitato ad un’esplorazione dell’attitudine all’osservazione, riconoscendo nelle opere uno sguardo occasionale, sistematico, naturalistico, partecipante oppure controllato.

La mostra, dedicata alla fotografia emergente in Italia, è stata costruita attraverso un doppio invito. Il primo rivolto ad alcune figure professionali provenienti da diversi ambiti della fotografia: Chiara Bardelli Nonino, photoeditor di Vogue Italia e L’Uomo Vogue; Federica Chiocchetti, fondatrice della piattaforma Photocaptionist che si occupa di fotografia e letteratura; Silvia Loddo, appunto, ricercatrice indipendente e fondatrice di osservatorio fotografico;
Elisa Medde, managing editor di Foam international photography magazine, dell’omonimo museo di Amsterdam;
Giulia Ticozzi, photo editor di La Repubblica; Giulia Zorzi, fondatrice della libreria/galleria Micamera di Milano, specializzata in fotografia. Ciascuna di loro ha svolto, a sua volta, un ruolo curatoriale invitando a tre artisti italiani che potessero offrire, non solo attraverso la fotografia, una riflessione sull’osservazione.

Gli autori esposti in mostra sono: Eleonora Agostini , Nicola Baldazzi, Marina Caneve, Valeria Cherchi, Giammario Corsi, Matteo DiGiovanni, Karim El Maktafi, Francesca Gardini, Giulia Iacolutti, Claudio Majorana, Sofia Masini, Luca Massaro, Michela Palermo, Piero Percoco, Federica Sasso, Francesca Todde, Angelo Vignali, Alba Zari.

Gaia Dallera Ferrario
(https://www.instagram.com/gaiafe/)

A seguire le mini biografie delle quattro sarde protagoniste della mostra

Silvia Loddo: nata ad Oristano, ha studiato alla Facoltà di Conservazione dei Beni culturali dell’Università di Bologna-Ravenna e presso il dipartimento di Storia dell’Arte dell’Università Sorbonne-Paris IV; dopo la laurea ha frequentato la Scuola triennale di specializzazione in Storia dell’Arte dell’Università di Siena, diplomandosi in Storia della fotografia. Si occupa di fotografia sia storica che contemporanea e di archivi; ha recentemente coordinato il progetto di riordino della fototeca dell’Asac (Archivio storico delle arti contemporanee) per la Fondazione La Biennale di Venezia. Per diversi anni ha seguito attivamente le ricerche e l’attività didattica di Guido Guidi presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna e l’Isia di Urbino. Dal 2014 al 2018 è stata membro del Consiglio direttivo della Sisf (Società italiana per lo studio della fotografia). Con Cesare Fabbri ha creato nel 2009 osservatorio fotografico, un laboratorio permanente di ricerca sulla fotografia e l’editoria.

Elisa Medde: nuorese di nascita, curatrice ed editor di fotografia. Con una formazione in Storia dell’arte, Iconologia e Studi fotografici, ha lavorato per varie istituzioni culturali, case editrici e organizzazioni non-profit come coordinatrice di progetti e ricerche, nonché curatrice e redattrice indipendente. La sua ricerca accademica riflette sui rapporti tra immagine e potere, in particolare nel contesto della fotografia contemporanea. Ha lavorato come giurata per molti premi, tra cui il ‘Luma rencontres book award’, ‘Copenhagen photo festival’ e ‘Lens Culture’. È stata inoltre nominatrice per il ‘Mack first book award’, ‘Prix Elysée’ e ‘Mast foundation for photography grant’ tra gli altri. Dal 2012, Elisa è managing editor di Foam magazine.

Valeria Cherchi: fotografa con base a Milano, nata e cresciuta in Sardegna (Sassari). Il suo lavoro degli ultimi anni si focalizza sul significato del “non detto”. Nel suo ultimo progetto Some of you killed Luisa esamina le comunità sarde come esempio di un contesto civile che ha scelto l’omertà come base della propria struttura sociale. Attualmente sta lavorando ad un progetto di ricerca sulla malasanità in Italia e le ragioni alla base della cultura del silenzio sulla stessa. Nel 2018, Valeria è stata nominata nell’annuale ‘Ones to Watch’ del British Journal of Photography.

Francesca Todde: fotografa originaria di Selargius, vive a Milano, si occupa prevalentemente di progetti documentari a lungo termine. Il suo lavoro è distribuito dall’agenzia ‘Neutral grey’ (Paris). Con l’artista Luca Reffo ha fondato la casa editrice indipendente ‘Départ pour l’image’. Ha pubblicato tra gli altri su Le Monde, M le Magazine du Monde, Granta, Zadig, Yet magazine. Ha esposto nella sezione ‘ByoPaper!’ ai ‘Rencontres de la photographie Arles 2018’, e nello stesso anno è stata finalista al Premio Marco Pesaresi e selezionata per la Nikon/Noor masterclass di Bruxelles.

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