Licanìas, si è chiusa l’edizione 2019: bilancio positivo per l’evento di Neoneli

È un bilancio positivo quello dell’edizione 2019 di Licanìas, festival di parole, arti e paesaggi che si è chiuso a Neoneli domenica 9 giugno. Un’edizione sperimentale, per la prima volta realizzata nel mese di giugno, anziché nel consueto periodo di inizio autunno, e scorporata dall’evento enogastronomico Sa Fregulada (che resta invece in calendario per i primi di ottobre).

“Il livello complessivo di partecipazione del pubblico è stato importante – spiega il sindaco di Neoneli Salvatore Cau –. Molte persone sono arrivate da Cagliari e Sassari e hanno alloggiato in paese grazie ai cittadini che hanno messo a disposizione camere e appartamenti, oltre che nei b&b dei centri vicini. Per la prima volta il cento per cento degli spettatori ha raggiunto il Barigadu perché interessato unicamente agli incontri del festival”. Soddisfatto anche il direttore artistico Alessandro Marongiu: “Ci piace sottolineare la qualità di tutti gli appuntamenti in programma, e il coinvolgimento del pubblico, che ha sempre trovato spunti per dialogare con gli ospiti nel corso degli incontri”.

Promosso dall’amministrazione comunale, Licanìas è parte di un progetto culturale più articolato che coinvolge le scuole del territorio, il futuro della biblioteca e l’intera comunità di Neoneli. Un laboratorio ambizioso che individua nella cultura uno strumento per combattere lo spopolamento dei piccoli paesi della Sardegna. “L’obiettivo – aggiunge il sindaco – è quello di fare del festival la punta dell’iceberg di un discorso culturale attivo tutto l’anno. Stiamo trasferendo la biblioteca in un edificio storico del paese: verrà trasformata in un centro culturale aperto tutti i giorni con il coinvolgimento degli studenti, degli anziani, dei portatori di disabilità, delle scuole e delle altre biblioteche del territorio”.

L’ultima giornata del festival, che tra giovedì 6 e domenica 9 ha proposto un fitto programma di incontri e presentazioni letterarie, mostre e concerti (con ospiti come Massimo Zamboni, Valeria Parrella, Giuseppe Culicchia, Tiziano Scarpa, Aldo Nove e Piergiorgio Odifreddi, tra i tanti), ha mandato in archivio la prima edizione del Premio letterario Licanìas, una delle novità di quest’anno. Riservato a opere inedite di autori nati o residenti in Sardegna, il premio ha ricevuto in poche settimane numerosi romanzi e raccolte di racconti. La giuria composta da Antonio Demontis (agente e critico letterario), Pier Francesco Fadda (editor) e Silvia Lutzoni (critica letteraria e docente universitaria) ha assegnato il primo premio di 700 euro a “Tascabile indimenticabile” di Angelo Mazza, nuorese classe 1978. Un’opera dalla “scrittura briosa e scorrevole”, spiega la giuria, che “dà vita a un originale scritto in cui, per una volta, il libro (inteso come oggetto fisico) diventa il protagonista di una storia”.

Secondo posto e premio da 500 euro per Davide Piras e il suo “Gigi Riva, Rombo di Tuono”, un romanzo “con un’impostazione di altri tempi che racconta la vita del grande calciatore. È un romanzo, non una biografia, – precisano i giurati – dunque l’autore si è preso la licenza di rendere Rombo di Tuono un personaggio letterario, tra realtà e finzione”. Piras, oristanese di 38 anni, ha esordito nel 2012 con il romanzo storico “Petali di piombo”, per 0111 edizioni di Varese. Nel 2016 ha pubblicato “Terra Bianca” per Giulio Perrone Editore.

Terzo gradino del podio e premio da 300 euro per Gianfranco Cambosu, insegnante nuorese di Lettere, autore de “Il paese delle croci”. Così la giuria ha valutato la sua opera: “Interessante giallo ambientato negli anni Settanta in un paesino immaginario della Barbagia, Sas Ruches, narra le vicende di Ercole Cassandra, docente siciliano che arriva in Sardegna per fare il supplente per un anno scolastico, ma soprattutto per scoprire chi abbia ucciso il padre diverso tempo prima”. Menzione per il cagliaritano Fabio Casta con “Anime prave”, la cui storia è anch’essa ambientata in un immaginario paese sardo, Bidda Prava. Un manoscritto, il suo, che si è messo in evidenza «per l’abilità dell’autore nel portare avanti un progetto di discreto mistilinguismo, che risulta efficace senza cadere nell’eccesso e nello stereotipo”. Un premio speciale della giuria è stato assegnato a “Mutazioni. (Gli adolescenti raccontano)”, una raccolta di racconti degli alunni della scuola secondaria di Ardauli curata dalla professoressa Vilma Urru.

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