Dal 19 al 22 giugno 2025, il piccolo borgo di Neoneli, nel cuore del Barigadu in provincia di Oristano, tornerà a essere centro pulsante di cultura e dialogo con la nona edizione di Licanìas, il festival di parole, arti e paesaggi che da anni anima la scena culturale sarda. Ideato e promosso dal Comune di Neoneli con la direzione artistica dello scrittore Giuseppe Culicchia, il festival si conferma appuntamento imprescindibile per chi cerca una riflessione profonda e plurale sul nostro tempo, esplorato di anno in anno attraverso una parola chiave. Dopo il tema “Terra!” del 2024, quest’anno sarà la volta di “Libertà”: concetto tanto universale quanto sfuggente, da attraversare in tutte le sue ambiguità, tensioni e possibilità.
«La libertà può essere conquistata, difesa, perduta. Può essere un’urgenza politica, una battaglia collettiva o una vocazione letteraria», afferma Culicchia. E proprio in questa molteplicità si inscrive il programma del festival, che anche quest’anno mescola grandi nomi della letteratura e del giornalismo a voci emergenti, momenti di riflessione civile ad esperienze artistiche e musicali, escursioni naturalistiche e mostre di arti visive.
Tra gli ospiti più attesi, Irvine Welsh, celebre autore scozzese di Trainspotting, che presenterà Resolution, il suo nuovo romanzo noir dal taglio politico e disturbante. Insieme a lui, firme e volti noti come il reporter Domenico Quirico, l’attrice e autrice Sabina Guzzanti, la scrittrice Romana Petri, la musicista Saba Anglana, e Beniamino Zuncheddu, che porterà la sua toccante testimonianza di trentatré anni di carcere per un errore giudiziario.
Il festival si aprirà giovedì 19 giugno con la presentazione dell’ultimo romanzo di Nicola Muscas dedicato a Gigi Riva e la mostra collettiva Madame Bovary c’est moi! Liberi dalla censura, a cura di Anna Rita Punzo: un’indagine sul confine tra arte, algoritmo e controllo sociale. In serata, spazio alla poesia sarda improvvisata e alla musica tradizionale.
Ogni giornata seguirà un ritmo articolato: passeggiate nell’Oasi di Assai al mattino, incontri letterari e filosofici nel pomeriggio, performance, concerti e dibattiti in piazza la sera. Il filosofo Maurizio Ferraris proporrà una lectio sulla dipendenza nell’era dei dati, mentre Claudia Pinelli, figlia di Giuseppe Pinelli, parlerà di memoria e giustizia. Il tributo musicale a Fabrizio De André sarà un filo conduttore trasversale, con concerti e riflessioni sulla libertà secondo Faber.
Non mancheranno spazi per storie di trasformazione personale, come quella di Ilaria Cazziol, nomade digitale e autrice di Destinazione viaggio, e per riflessioni etiche e politiche, come nel confronto sull’eutanasia promosso dall’Associazione Luca Coscioni o nel racconto della vicenda giudiziaria di Zuncheddu.
A chiudere il festival, domenica 22, il saggio di Domenico Quirico Kalashnikov porterà al centro della scena la brutalità della guerra e il peso simbolico delle armi, seguito da un confronto sulla libertà di fine vita e da una riflessione sul rapporto tra giovinezza, disillusione e memoria con lo scrittore Roberto Camurri.
Il gran finale sarà affidato al sound evocativo dei WhiteFang e a un DJ set a cura di Maurizio “Palitrottu” Pretta, per salutare la comunità di Licanìas nel segno della festa e della condivisione.
In un’epoca in cui la parola libertà viene pronunciata spesso, ma raramente approfondita, Neoneli si propone come luogo dove coltivare pensiero critico, immaginazione e ascolto. Licanìas non è solo un festival, ma un esercizio collettivo di interrogazione sul presente, che parte dalle parole per arrivare ai paesaggi – interiori e reali – che abitiamo.