Nel cuore dell’Ogliastra, tra i Tacchi e le memorie tessili di un paesaggio intriso di storia e cultura, prende il via “Legarti”, un progetto internazionale di residenza artistica che intreccia arte contemporanea, rigenerazione territoriale e partecipazione sociale. Promosso dal Comune di Ulassai e finanziato attraverso il Pnrr – Missione turismo e cultura, “Legarti” si propone come uno spazio di incontro tra creatività, natura e comunità.
Il primo appuntamento è in programma dal 12 al 22 giugno 2025, con la residenza dello studio di graphic design FIONDFiondaA (Torino), noto per le sue collaborazioni con musei e istituzioni europee. Durante il soggiorno a Ulassai, Fionda svilupperà l’identità visiva del progetto attraverso workshop partecipativi e una mostra conclusiva presso il Camuc – Casa Museo Cannas.
Ma “Legarti” è solo all’inizio. Oltre dieci artisti e collettivi internazionali si alterneranno tra l’estate 2025 e la primavera 2026, dando vita a progetti site-specific pensati per dialogare con la comunità locale, la memoria storica e il paesaggio naturale. L’obiettivo è trasformare il borgo in un laboratorio permanente di arte pubblica e produzione culturale contemporanea, nel solco della visione lasciata in eredità da Maria Lai. «Con Legarti vogliamo realizzare ciò che Maria Lai aveva immaginato per il suo paese: fare di Ulassai una casa per gli artisti, un luogo di accoglienza e ispirazione», ha dichiarato il sindaco e presidente della Fondazione Stazione dell’Arte, Giovanni Soru.
“Legarti” nasce come un progetto culturale ma anche politico, inteso come investimento sul territorio, sull’identità e sul futuro di una comunità. La sua progettazione è stata seguita direttamente dagli uffici tecnici del Comune in collaborazione con Valentina Anselmi, curatrice vincitrice del concorso nazionale della Scuola Nazionale del Patrimonio Culturale. Tra i punti di forza dell’iniziativa, la creazione di una rete di collaborazioni con università, musei, imprese culturali, cooperative e artigiani, che permetterà agli artisti di confrontarsi con diversi ambiti del sapere e del fare, dall’artigianato alla scienza, creando un ecosistema creativo duraturo e inclusivo.
Il nome “Legarti” racchiude in sé un doppio movimento: l’atto di connettere esperienze e linguaggi, ma anche il desiderio di costruire un legame profondo tra chi arriva e chi abita il territorio. L’arte, in questa visione, è strumento di relazione, rigenerazione e consapevolezza collettiva. Il coinvolgimento diretto della popolazione, delle scuole e delle associazioni locali è parte integrante del progetto, che mira a stimolare l’appartenenza e rafforzare il senso di comunità.