Le opere di Sciola in mostra a Firenze: esposte le pietre sonore e una scultura

Due opere di Pinuccio Sciola verranno esposte alla trentunesima edizione della Biennale Internazionale di Antiquariato di Firenze (Biaf) che accoglie le eccellenze d’arte e dell’antiquariato riunite a Palazzo Corsini sul Lungarno. Dell’artista di San Sperate, prematuramente scomparso nel 2016, sono esposte, nella sezione ‘Maestri del ‘900’, una scultura lignea rappresentante un ritratto maschile, realizzata tra il 1964 e il 1967 e le celebri pietre sonore. “Siamo orgogliosi – dice Maria Sciola, figlia dell’artista e direttrice generale dell’omonima Fondazione – del successo che stanno riscuotendo le opere di nostro padre in una delle più antiche e prestigiose mostre dell’arte italiane. Grazie alla preziosa collaborazione con la Galleria Copetti di Udine, Pinuccio Sciola è presente per rappresentare la Sardegna in un contesto di altissimo livello”.

L’opera di scultura si inserisce nella produzione lignea di Pinuccio Sciola tra gli anni 1964- 1967, fondamentali per la sua formazione artistica ricca di insegnamenti, dai quali si evince il suo entusiasmo per la lezione plastica michelangiolesca e un’acuta sensibilità per la forma, proiettata verso maestri della tradizione della scultura del ‘900 italiano come Arturo Martini, Marino Marini e Giacomo Manzù. Le figure plastiche di Pinuccio Sciola degli anni ’60 sono, pertanto, ricche di risultati che rimandano all’arcaismo della cultura italiana, sostanziati da una più autentica dimensione popolare, sentimentale e realistica. Quella in legno è una scultura dolorosa e conturbante che si realizza in immagini suadenti e inequivocabili; i tronchi lavorati da Pinuccio Sciola si trasformano, così, con pochi e rapidi tagli in braccia di crocifissi, in corpi doloranti di martiri, in esseri vivi e ricchi di palpitante umanità e di intensa drammaticità plastica.

I ritratti eseguiti in legno sono icone di familiari e di gente della sua terra d’origine, frutto di una esigenza volta alla realtà umana e sociale, mentre i modi si ispirano a una primitiva semplificazione. Il ritratto in esame è una scultura che si caratterizza per l’energica impronta che Pinuccio Sciola riesce ad imprimere con il martello e scalpello, non prevaricando sulla materia ed esaltando tutte le proprietà e le caratteristiche delle striature del legno. Una plastica che si impone per la forza contenuta, la forma naturale e l’intensità di vita che emana. Lo sguardo fermo, severo, la concentrazione del volto, il taglio energico del profilo contribuiscono a dare alla scultura notevole rilievo. L’opera appartiene alla collezione privata degli eredi di Pinuccio Sciola.

La Biaf è parte integrante della storia del collezionismo in Italia nel secondo dopo guerra (1959). Moltissimi sono gli antiquari che hanno legato la loro storia professionale alla Biennale e altrettante sono le collezioni che si sono formate a seguito di acquisti avvenuti tra gli stand della fiera.

L’edizione 2019 segna i 60 anni di attività della Biennale, un traguardo che gli organizzatori hanno voluto festeggiare dando vita alla Florence Art Week, un ricco programma di eventi tutti a portata di una passeggiata nel cuore di Firenze. Coinvolte 36 gallerie della città che propongono mostre aperte anche la sera. Musei pubblici e collezioni private, 30 boutique del centro storico che accoglieranno i clienti in modo speciale.

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