L’Associazione culturale pisana Looking4 regala anche a Cagliari il racconto della sua recente esperienza nei campi Saharawi, di cui Sardinia Post ha pubblicato un resoconto attraverso il diario della volontaria cagliaritana Carola Farci. Una selezione di circa venticinque scatti, incentrati sul racconto di una società costretta a sopravvivere in uno dei deserti più ostili del pianeta, saranno in mostra da giovedì 26 a domenica 29 luglio all’Hostel Marina, in piazza Santo Sepolcro. Alle 20 di giovedì, in occasione dell’inaugurazione, verrà proiettato un breve documentario realizzato dal fotografo Andrea Vignali, autore di tutte le fotografie esposte. L’ingresso alla mostra è libero e gratuito. Durante la serata del 26 sarà possibile acquistare o prenotare copia delle foto esposte per finanziare le attività dell’Associazione.
Il popolo Saharawi è costituito dai gruppi tribali arabo-berberi residenti nelle zone del Sahara Occidentale che, già nel corso della dominazione della Spagna, avevano cominciato a reclamare la loro indipendenza. Attualmente i Saharawi vivono nel deserto algerino, dove si sono rifugiate circa 400mila persone, organizzate in immensi campi profughi prevalentemente composti da tendopoli.
Looking4 è un’associazione di promozione sociale senza scopo di lucro, nata nel 2015 a Cascina (Pisa). L’Associazione promuove attività artistiche e culturali, formazione e cooperazione allo sviluppo. Da statuto si propone di diffondere i valori della crescita personale e culturale, della solidarietà, l’educazione alla cittadinanza e il rispetto dell’ambiente. Da aprile 2015 collabora con il Comune di Leguera nel campo profughi Saharawi di Auserd, per la realizzazione di progetti di contrasto alla povertà e formazione giovanile.
Di recente, su iniziativa di Carola Farci, è nata a Cagliari Looking4 – Sardegna, che sin da subito, grazie alla generosità dei sardi, è riuscita a mettere in piedi due progetti: Sa paradura, che si ripromette la donazione di una pecora e un agnellino alle giovani donne incinta, per garantire un primo sostentamento ai piccoli nati nel campo di Ausard, e S’abba, che punta alla donazione di alcune cisterne nuove alle famiglie bisognose del campo. Un’acqua sana e sufficiente che, come è facile immaginare, è uno dei maggiori problemi della società Saharawi.