Le “dialettichette” della Nutella non fanno discutere i sardi

Mentre in Friuli la nuova campagna della Nutella partita il 12 ottobre scorso, scontenta praticamente tutti, in Sardegna nonostante i dibattiti annosi sulla lingua sarda, le “Dialettichette” non destano (per ora) nessuna indignazione. Eppure l’ultima trovata della casa Ferrero per lanciare la famosa crema di nocciole è chiara: -“Scegli il dialetto della tua area geografica per trovare la tua etichetta preferita!”. Frasi selezionate da un pool di esperti delle università di tutta Italia, che hanno individuato 16 differenti “aree linguistiche”. Una sorta di slang al cioccolato, che cambia a seconda della localizzazione.

Concretamente si tratta di andare sul sito della Nutella, selezionare la pagina web “Dialettichette”, scegliere fra una serie di espressioni tipiche con cui caratterizzare il vasetto di cioccolato, per poi creare una sorta di cartolina con relativo sfondo a scelta, e condividerla sui vari network o via mail. Insomma una vera promozione social creata appositamente dagli stessi utenti che si suppone siano anche consumatori. Le espressioni tipiche sono catalogate per aree geografiche. Fra le diverse aree dei cosiddetti “dialetti” c’è l’Area numero 5 che comprende praticamente l’intera isola, ma invece di un generico Sardegna appaiono i nomi delle vecchie otto provincie. Le espressioni sarde da scegliere vanno dalle più abusate “Ajò” ed “Eja”, sino a “Coro meu!” e “Stravanau!”. Anche in TV lo spot pubblicitario lancia lo stesso messaggio: “Scegli il tuo dialetto!” e tra le immagini appare un gruppo di ragazzi che buttando giù dal letto qualcuno gridandogli “ajooooò! Ma nonostante la schiettezza del messaggio nessuno in Sardegna si è sentito in dovere di replicare e di precisare che il sardo non è un dialetto. Invece a Udine e Pordenone si lamentano perché il friulano è una lingua e non un dialetto. Nei centri della pianura, perché una delle espressioni proposte è tipica della parlata delle montagne. A Gorizia criticano la scelta di inserire la provincia nell’Area 8, quella dei dialetti veneti: gran parte dei comuni (15 su 25) sono friulanofoni e non venetofoni. Inoltre si sono scagliati contro la divisione in aree geografiche non rispettosa, a detta loro, dei confini linguistici, ma anche contro una serie di errori ortografici presenti nelle proposte. Nel mentre in Sardegna tutto tace e la domanda sorge spontanea: la variegata e ricca comunità linguistica sarda non reputa grave l’errore culturale fatto dalla Ferrero, o semplicemente i linguisti sardi non conoscono e non mangiano la Nutella?

Ornella Demuru

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