Latitudine 39, world music a Villasimius: omaggio alla tradizione portoghese

Si rinnova a Villasimius l’appuntamento con Latitudine 39 – Sardinia World Music Festival: dal 13 al 21 luglio nel rinomato snodo turistico del sud Sardegna si celebrano culture, musiche e popoli accomunati dall’appartenenza al trentanovesimo parallelo, cerchio di latitudine che attraversa l’Europa, il Mar Mediterraneo, l’Asia, l’Oceano Pacifico, il Nord America e l’Oceano Atlantico.

La rassegna quest’anno giunge alla sua terza edizione, e prosegue il suo lavoro di ricerca e divulgazione sulla world music, forte del successo dei primi due anni che l’hanno vista ospitare alcuni tra gli artisti più rappresentativi della cultura e della musica popolare portoghese come Manuel Alegre de Melo Duarte (una delle più rilevanti personalità della cultura e della politica in Europa), Antònio Chainho (tra i più importanti fadisti del Portogallo), Aline Frazao e Isabel Norohna, solo per citarne qualcuno. Nell’imminente edizione, tra gli ospiti di punta, sono attesi Eduardo Baltar Soares, Joao Afonso (nipote del leggendario Zeca Afonso), Filipa Pais e Maria Anadon, il concerto Locais con Stefania Secci Rosa, Andrea Granitzio, Matteo Gallus e le letture di Giacomo Casti e il gruppo Rakija.

“Latitudine 39 – Sardinia World Music Festival è un evento ideato da questa amministrazione, che sosteniamo da tre edizioni con determinazione sia perché coniuga lo spettacolo con la cultura, sia perché promuove l’interazione fra culture, e la conoscenza e il confronto sono fondamentali per un’educazione al rispetto e al dialogo”, afferma il sindaco Gianluca Dessì. “Con Latitudine 39 vogliamo offrire ai nostri concittadini e ai visitatori un intrattenimento di qualità e ci auguriamo di poter ampliare questi eventi in futuro con un’offerta sempre più variegata”.

La terza edizione avrà inizio ufficialmente sabato 13 luglio alle 21.30 in piazza Gramsci a Villasimius con il concerto “Cançoes Para Guitarra Portuguesa” di Eduardo Baltar Soares chitarrista, ricercatore e professore diplomato presso il Conservatorio Superiore di Musica di Castilla y León, con una laurea in Storia presso l’Università di Porto e un master in didattica della musica dell’Università di Minho. Il musicista portoghese presenterà un repertorio per guitarra portuguesa composto da brani tradizionali e di grandi compositori come Alcino Frazão e Carlos Paredes. La chitarra portuguesa è il simbolo del fado in Portogallo (nasce come chitarra inglese ed è presente nei salotti portoghesi già dal XVIII secolo. Tra il 1820 e il 1840 in Portogallo inizia a dominare una tendenza cosmopolita, che porta al rifiuto di canzoni popolari di tradizione portoghese e di conseguenza si assiste all’abbandono degli strumenti tradizionali. La chitarra portoghese, però, sopravvive ai margini della società accompagnando il fado, negli ambienti proletari di Lisbona). Eduardo Baltar Soares farà respirare le atmosfere delle strade di Lisbona e Coimbra, e a lui si unirà successivamente anche la cantante Stefania Secci Rosa, impegnata per l’occasione con alcuni dei brani più significativi del fado portoghese.

Alle 22.15 microfoni e riflettori si accenderanno per la formazione composta da Stefania Secci Rosa (voce), Andrea Granitzio (pianoforte), Matteo Gallus (violino), Giacomo Casti (letture) e l’ospite d’eccezione Eduardo Baltar Soares alla chitarra. Il titolo del concerto proposto per l’occasione è Locais, e raccoglie repertorio sviluppato nel corso degli anni dai suoi musicisti, frutto di una commistione che vede protagonisti il Portogallo, l’Argentina, la Spagna, il Brasile e i ritmi dell’Africa. La musica che ne deriva è permeabile a sonorità etniche, e spazia in tutta l’area d’influenza lusitana e più largamente iberica, fino a giungere al Brasile, senza dimenticare le radici sarde, fondamenta imprescindibili nella costruzione del progetto. La posizione centrale della Sardegna nel Mediterraneo, infatti, ha permesso al progetto e ai suoi musicisti di entrare in contatto con diversi generi musicali e esserne profondamente influenzati. A questo si unisce un’attenzione profonda per le lingue legate ai vari generi abbracciati, in particolare per i testi e il loro significato, ai quali spesso la musica, per la forza e il lirismo che li contraddistinguono, fa da ornamento. Parole di poeti, testi e canzoni originali su tutto ciò che li contenga in sé, delineano il viaggio, anche attraverso gli spazi, di Locais. A Giacomo Casti il compito di intrecciare le trame musicali con le parole dei poeti.

Sabato 20 luglio alle 21.30 sotto le stelle della piazza Guardia Costiera presso il porto di Villasimius sarà la volta del progetto “Por Terras Do Zeca”, tributo alla figura del cantautore portoghese José “Zeca” Afonso, simbolo della rivoluzione dei garofani del 1974 contro la dittatura di Salazar. Sul palco il nipote di Zeca, João Afonso, proporrà la musica dello zio riarrangiata dal violoncellista e chitarrista italiano Davide Zaccaria, radicato dal 2000 a Lisbona e collaboratore dei piú importanti cantanti portoghesi come Dulce Pontes, Mariza e Jorge Fernando. Il lavoro costituisce uno snodo fondamentale per comprendere profondamente la cultura portoghese basata non solo sul fado. A affiancare Afonso e Zaccaria, ci saranno Armindo Neves alla chitarra, Paolo Massamatici all’oboe, Luis Pinto al basso, Ivo Martins alla batteria e le cantanti Maria Anadon e Filipa Pais, per dare voce alle canzoni più conosciute della storica, oramai, icona della musica lusitana.

Chiusura in festa per la terza edizione di Latitudine 39, invece, il giorno dopo domenica 21 luglio alle 21.30 sullo stesso palcoscenico del giorno precedente (in piazza Guardia Costiera) con il pirotecnico concerto dei Rakjia, formazione composta da Matteo Gallus al violino, Riccardo Sanna alla fisarmonica, Matteo Sedda alla tromba, Matteo Marongiu al contrabbasso ed Emanuele Pusceddu alla batteria. L’evento si colloca in concomitanza con la festività della Madonna del Naufrago, importante appuntamento dell’estate nel sud Sardegna, e vedrà il quintetto cimentarsi con la propria musica orientata ad abbattere le frontiere tra generi musicali, con l’obiettivo di sublimare nell’integrazione tra gli elementi e le peculiarità proprie di ogni stile musicale, creando una musica rappresentativa del nostro tempo e della società attuale. La musica dei Rakjia si concretizza sul palco, alimentata dalla grande passione ed energia profuse dagli elementi, peculiarità che ha sempre contraddistinto i loro concerti. Il repertorio proposto sarà caratterizzato da musiche per feste e matrimoni, in perfetto stile est europeo.

 

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